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Campilongo su Catello Mari: "Ricordo indelebile"

Campilongo su Catello Mari: "Ricordo indelebile"TUTTO mercato WEB
© foto di Luigi Gasia/TuttoNocerina.com
mercoledì 16 aprile 2014, 07:132014
di Luca Esposito
fonte TuttoLegaPro.com

Ieri è stato l'ottavo anniversario della scomparsa di Catello Mari, avvenuta in un incidente stradale a Castellammare di Stabia quando lui aveva 28 anni: il calciatore ha legato la propria carriera a club importanti del territorio campano come la Cavese e la Casertana, dopo gli esordi con Turris, Capri, Rocchese, Angri ed Ebolitana, e dopo le giovanili della Nocerina e della Cavese. Tecnicamente era valido, era un leader in campo e nello spogliatoio, e queste caratteristiche lo rendevano un idolo dei tifosi. Da anni a Cava de' Tirreni, ultima città dove aveva giocato, Catello Mari viene ricordato dai supporter della Cavese (la Curva Sud dello stadio comunale porta il suo nome) e le messe in sua memoria vengono celebrate quasi sempre nella valle metelliana, tanto che spesso è capitato che altri rappresentanti di altre tifoserie si sono recati in chiesa. E anche ieri e' stata celebrata la santa messa al duomo di Cava. Il ricordo di Catello Mari è stato soprattutto capace di unire: basti pensare che dalla sua scomparsa i tifosi della Cavese e della Juve Stabia, tradizionalmente rivali, hanno sotterrato l'ascia di guerra proprio perché Mari era di origine stabiese.

Mari era molto legato in particolare a Salvatore Campilongo, che lo allenò nelle file dei falchetti e lo impostò difensore centrale, per poi volerlo alla Cavese. Campilongo, che è stato l'ultimo tecnico di Mari, lo rammenta così: "Per me il ricordo di Catello è sempre vivo. Al di là del fatto che non c'è più, io vivo questo ricordo giorno per giorno. Ho avuto sempre un grandissimo rapporto con il padre, Giuseppe, e non solo nutro un ricordo indelebile come giocatore, ma anche come uomo. Non è stato per me solo un calciatore, ma un figlio. Credo che Catello avrebbe meritato altri palcoscenici: dopo il campionato che fece a Cava avrebbe sicuramente giocato in Serie B. Come calciatore, un difensore come Mari non l'ho mai più avuto: probabilmente quello che più è assimilabile a lui è Mattera, ed è un peccato che anche lui continui a giocare in Seconda Divisione perché meriterebbe di più".