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Carruezzo replica a Carpeggiani: "Lesa l'immagine mia e del Savoia"

Carruezzo replica a Carpeggiani: "Lesa l'immagine mia e del Savoia"TUTTO mercato WEB
© foto di Dario Fico/TuttoSalernitana.com
venerdì 30 gennaio 2015, 23:502015
di Stefano Sica

"Oggi dovrei essere felice per una vittoria importante frutto di una partita di grande cuore. Invece non sono contento e ne spiego subito le ragioni". Inizia in modo perentorio la propria conferenza stampa Tony Carruezzo, da due settimane ufficialmente direttore generale del Savoia. Il derby vinto con l'Aversa Normanna (1-0) al Giraud passa in secondo piano. Il tema da affrontare riguarda le dure dichiarazioni rilasciate alcuni giorni fa nei suoi confronti da Augusto Carpeggiani, agente del centrale difensivo dei Bianchi Francesco Di Nunzio. E, in questo senso, le parole del dg oplontino sono nette e chiare, e non lasciano spazio ad equivoci. "La partita? Nel primo tempo abbiamo sviluppato anche una buona manovra, nella ripresa, vista la tensione dovuta all'importanza della gara, abbiamo abbassato il baricentro - esordisce Carruezzo -. Ma non sono contento perché sono costretto oggi a commentare fatti extracalcistici. In settimana sono stato accusato, insieme al club, di essere una persona poco seria in riferimento ad un problema legato a Di Nunzio. Ma di poco serio c'è ben altro. C'è che lo stesso Di Nunzio, dal primo giorno in cui sono arrivato a Torre Annunziata, mi ha detto che mai più avrebbe vestito la maglia del Savoia. E mi ha chiesto espressamente di essere ceduto. Poi è successo che non si è più allenato con la squadra, costringendoci insieme ad altri ad andare a Messina con cinque ragazzi della Berretti, in emergenza assoluta. Nel momento del bisogno, insomma, Di Nunzio si è tirato fuori non dando una mano ai compagni e alla nostra causa. Dopo 13 giorni è arrivato un suo certificato medico in cui si parlava di una decina di giorni di cure. Quando si è ripresentato, immediata ha fatto partire la procedura di messa in mora della società. Quando, in un pagamento bimestrale, si salta il primo mese di stipendio, è certamente nel diritto del giocatore fare ciò.

Ma è irrituale. E poi ci tengo a precisare che non disponiamo di tutta la documentazione necessaria per capire lo stato riguardante il pagamento degli stipendi. La stiamo ancora aspettando. Io ho sempre detto che non avrei trattenuto nessuno a Torre contro la propria volontà. E, per dare a Di Nunzio la possibilità di recuperare la cifra "incriminata", e che gli avevamo chiesto di lasciare, ho intavolato una trattativa col Cosenza. Ma c'è di più: avevamo stabilito di prelevare un difensore proprio dal Cosenza, nonostante fossimo al completo nel reparto. Questo proprio per dare la possibilità a Di Nunzio di sistemarsi altrove. Invece è accaduto che, alla presenza del consulente del lavoro, e nonostante avessimo proposto al giocatore un incentivo all'esodo, Di Nunzio si è rifiutato di fare la rescissione. Avevo chiesto anche di far rinunciare al suo procuratore la bellezza di 12mila euro più iva, somma relativa al suo mandato. Un importo sproporzionato frutto peraltro di una procura firmata dal più famoso papà, Bruno. Ecco perché ritengo che tutta questa situazione abbia fatto sì che Carpeggiani manovrasse il calciatore e gli facesse decidere di non firmare la rescissione. Ora, al di là del fatto che Di Nunzio già guadagnava una cifra alta pur essendo reduce da due retrocessioni consecutive con altre squadre, quando esiste una procura un agente non può richiedere soldi alla società, ma è obbligato a chiederli solo al calciatore stesso. Io devo recuperare una situazione economica grave lasciata dalla precedente gestione. Infine, va ricordato che nel certificato medico di Di Nunzio, c'era un riferimento ad una società legata a Bruno Carpeggiani. Chissà che non ci sia un conflitto di interessi, ma lo vedremo più avanti".