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Catania, Moriero: "Mancata la cattiveria, dai ragazzi mi aspettavo di più"

Catania, Moriero: "Mancata la cattiveria, dai ragazzi mi aspettavo di più"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
domenica 1 maggio 2016, 12:452016
di Stefano Sica

E' scuro in volto il tecnico del Catania, Francesco Moriero, per il punto di Pagani. Una gara che, sulla carta, andava vinta per evitare pericoli di spareggi. Invece ne è uscita una prestazione scialba e anonima, nonostante la presenza nel settore ospiti di 200 tifosi etnei che aspettavano una gioia dopo un campionato tormentato. A parte uno striscione polemico apposto prima del match, "tutti via da Catania, solo la maglia", i sostenitori rossoazzurri non hanno fatto mancare il loro incitamento. Ma non è bastato. "Ci è mancata la cattiveria pur essendo uno scontro diretto - esordisce -. Dovevamo osare di più ed essere più spavaldi. Mi aspettavo di più dai miei ragazzi, perché per il loro valore possono farlo. Questo pareggio equivale ad una sconfitta visti i risultati sugli altri campi, anche se manca una partita e possiamo salvarci. C'è da soffrire e soffiremo. Quindi avanti, a testa alta. Abbiamo lasciato loro il possesso palla, anche se devo dire che si è impostata così la gara, al fine di ripartire, conoscendo come giocava la Paganese. Però ci siamo accontentati e non dovevamo farlo, anche a costo di perdere.

Le due squadre si sono studiate ed occasioni limpide non se ne sono viste. C'è stato un po' di nervosismo in campo vista la delicatezza della partita. E forse in noi è subentrata la paura di perdere, anche se ho provato a dare la scossa dalla panchina. Io sono pronto ad affrontare tutte le difficoltà possibili per salvare questa categoria, ma anche qualche calciatore dovrebbe iniziare a seguirmi di più. In altre partite lo hanno fatto. Ora, però, c'è da combattere e non mi va di buttare tutto a mare. Io ci credo e non intendo mollare. E la società interverrà sul giocatore che è stato espulso per proteste (Pelagatti, ndr) perché non possiamo permetterci di cedere al nervosismo. Noi abbiamo una maglietta importante, i giocatori sapevano di aver firmato per una società altrettanto importante. Quindi certe emozioni bisogna saperle gestire. Io, comunque, negli allenamenti avevo visto una squadra in crescita".