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esclusiva

Arezzo, l'ex dg Pagni: "I legali mi tuteleranno"

ESCLUSIVA TMW - Arezzo, l'ex dg Pagni: "I legali mi tuteleranno"TUTTO mercato WEB
© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com
lunedì 8 settembre 2014, 08:592014
di Luca Esposito

Dopo il ripescaggio dell'Arezzo nella Lega Pro unica la società toscana è stata complimentata da molti per la propria determinazione, ma tale percorso avrebbe potuto essere intrapreso già da prima. Dall'esterno è l'ex ds Danilo Pagni che, in esclusiva per noi di TuttoMercatoWeb.com, sottolinea di aver sempre creduto al ripescaggio quantunque altre persone fossero perplesse da tale eventualità: ci ha creduto perché dal punto di vista organizzativo il club e la piazza non erano secondi a nessuno. Quando i termini sono stati riaperti, Pagni già non era più ds dell'Arezzo, c'erano stati dissidi con la proprietà, ma lui aveva ragione.

"Sono felicissimo di vedere l'Arezzo tornare in Lega Pro - queste le parole di Pagni - Ho sempre fermamente creduto nelle possibilità concesse dalla normativa vigente che l'Arezzo potesse avere serie chance per il ripescaggio nella C unica. Non vi è dubbio che la Lega Pro e la FIGC hanno ritenuto di fondamentale importanza ai fini dei ripescaggi il rigoroso rispetto dei criteri infrastrutturali da parte delle società che avessero fatto domanda tanto è che per taluni sodalizi purtroppo a nulla sono valsi i risultati sportivi ottenuti sul campo in ragione di accentuate deficienze dal punto di vista strutturale l'Arezzo Calcio è stato ripescato in Lega Pro ed è il risultato di quanto ho avuto modo di affermare in epoca non sospetta, facendo riferimento a quanto stabilito dalle norme lo scontro tra titani della Serie D, Taranto e Arezzo, dei quali mi pregio di essere stato il direttore, è stato determinante, una vittoria quella aretina, a cui abbiamo contribuito tutti, davanti a 12 mila spettatori, curando nei minimi particolari il lavoro tecnico, atletico e organizzativo; sembravamo una squadra di Serie B. Mi dispiace per il Taranto, dove ho lasciato tanti amici e anche per la Correggese, che è stata veramente la squadra migliore del girone; comprendo l'amarezza degli amici agrigentini che hanno giganteggiato per un annata intera esprimendo anche un buon calcio. Purtroppo senza strutture a norma non si va lontano, Gallipoli docet, ridente e meravigliosa cittadina, dove si è partiti dall'Eccellenza e si è arrivati alla Serie B con diversi trofei annessi ma non avendo uno stadio a norma è tornato in campionati minori. Con orgoglio ribadisco di essere stato il primo ad aver avuto la lungimiranza e la conoscenza dei parametri dettati dalla Lega Pro e FIGC, tanto da credere in questa reale possibilità. Mi è già accaduto nel 2003 con il Vittoria Calcio ed in quella occasione fui appoggiato prima durante e dopo dalla società che ricordo con affetto. Mi fa sorridere leggere dichiarazioni di chi, evidentemente non informato sui fatti o per altri fini, si avventura su temi a lui ignoti, denotando forte spirito di attaccamento alla tanto cara pagnotta da portare a casa, la professionalità: beh quella è altra cosa. Il mio convincimento evidentemente dava fastidio a chi pur consapevole che l'Arezzo Calcio avesse ottime chance per essere ripescato non confortava in alcun modo siffatta seria possibilità. Preliminarmente alla valutazione di formulare possibile istanza di ripescaggio, fu approntata una dettagliata analisi preventiva dei costi e dei ricavi della stagione sportiva 2014-15 e degli enormi vantaggi che ne potevano derivare e che la proprietà ebbe modo di valutare, e nonostante le risultanze emerse, esprimeva serie perplessità e declinava, in presenza dei collaboratori ogni possibile valutazione sulle dinamiche da strutturare nel brevissimo tempo, finalizzate alla formulazione della pratica di ripescaggio. Sono un serio professionista che si rifà alle regole, nel rispetto delle stesse e soprattutto delle volontà altrui. La volontà della proprietà di non aderire alla possibilità data dalle norme è stata dal sottoscritto rispettata e tenuta nella massima considerazione atteso il mio professionale comportamento nell'allestimento di una squadra che sul campo avrebbe potuto dimostrare il proprio valore sportivo. Non ho niente da dimostrare a nessuno, per me parlano i meriti sportivi e il mio curriculum professionale. Ma non posso rimanere indifferente davanti a questi tentativi di gettare strumentalmente fango ed ombre sulla mia professionalità e sulla mia serietà lavorativa. Per questo ho dato mandato ai miei legali di valutare le esternazioni di chiunque continui a mistificare e screditare il mio operato - conclude il direttore - in sfregio alla verità ed alla lealtà umana e sportiva, al fine di tutelare in ogni sede competente la mia immagine di specchiato professionista".

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