Campilongo: "Il no alla J. Stabia per divergenze sullo staff"

Tra i tecnici più corteggiati del momento, Salvatore Campilongo è stato ad un passo dalla Juve Stabia dopo la debacle interna gialloblù contro la Casertana. I colloqui, iniziati nella giornata di domenica, si sono arenati quando si è parlato della possibilità che il trainer partenopeo portasse a Castellammare lo staff tecnico con cui abitualmente lavora. "Non mi è stato consentito di andare lì coi miei collaboratori e, di conseguenza, non ho potuto accettare queste condizioni. Peccato perché Castellammare è una piazza a cui sono legato non fosse altro perché lì sono nato calcisticamente. Ho dovuto declinare l'invito a malincuore. E non è vero che non ho accettato perché fosse presente Fabio Caserta: è un grande calciatore oltre che un ragazzo a cui voglio bene, e non so come sia nata questa voce assurda che smentisco categoricamente. Io volevo solo lavorare col mio staff e non mi è stato permesso".

Sfumata Matera, cosa bolle in pentola?
"Resto in attesa. Ho voglia di rientrare e di lavorare. Sono prontissimo e carico".

Che idea si è fatta del girone C della Lega Pro dopo queste prime giornate?
"E' un campionato molto più equilibrato di quello dell'anno scorso, quando Benevento e Salernitana già alla fine del girone di andata avevano scavato un solco con le altre squadre. Stavolta non c'è una ammazzacampionato e molte big come Benevento, Matera, Foggia, Lecce o Juve Stabia sono in ritardo. Può succedere di tutto e ogni squadra può vincere o perdere contro chiunque".

E la sua ex Casertana?
"E' una buonissima squadra che sta basando la sua forza innanzitutto sulla serenità. Si vede che giocano senza pressioni o attese particolari. Romaniello poi sta lavorando molto bene. Insomma, la squadra gioca bene ed è compatta e, strada facendo, si è rinforzata con elementi importanti come Negro o Alfageme. A mio avviso questa Casertana potrà arrivare fino in fondo".