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esclusiva

Giacchetta: "La Reggina era un punto di riferimento per tutti"

ESCLUSIVA TMW - Giacchetta: "La Reggina era un punto di riferimento per tutti"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 15 luglio 2015, 13:572015
di Marco Conterio

C'è tristezza, amarezza, delusione, nella voce di Simone Giacchetta. Uno che ha vinto tante battaglie, dentro e fuori dal campo, in vita sua, che ha dovuto però arrendersi inerme davanti al fallimento della sua Reggina. "E' andata a finire male -spiega l'oramai ex responsabile del settore giovanile del club, quasi trecento presenze in amaranto dove è stato anche ds, per Tuttomercatoweb.com; il dispiacere è tanto perché la Reggina non è solo una squadra di calcio ma ha rappresentato per tanti anni il valore aggiunto per la città di Reggio Calabria e per la Calabria".
Lei è stato bandiera vera per il club, per la città.
"Ho condiviso qui un lunghissimo percorso professionale. Dieci da calciatore, dalla C alla salvezza in A, campionati vinti, salvezze ottenute e non solo. Mi ha dato grandissime gratificazioni sportive ma soprattutto umano. Sono stato il capitano per lungo tempo, per me la Reggina ha sempre rappresentato qualcosa di importante così come per la Calabria".
Deluso?
"E' un dramma notevole, una delusione profonda, un'amarezza forte. Non è stata una cosa improvvisa, era malata da tempo dal punto di vista economico; però ci speravamo, perché il presidente, da anima del club, ha sempre dimostrato di essere un combattente con soluzioni in momenti difficilissimi. Stavolta, però, c'è stato anche il suo stato di salute a condizionare l'esito finale".


Siete arrabbiati con Foti?
"Arrabbiati no. Siamo dispiaciuti, tutti quanti. C'è un patrimonio immenso, qui, il lavoro fatto in questi anni nel settore giovanile, i rapporti coi ragazzi e con le famiglie che anche ora continuano a chiamare, disponibili a restare in una Reggina che verrà. Sperando che ci sia. Il nostro ambiente va oltre ai rapporti di calcio, è un villaggio dove tutti sanno tutto di tutti, con una valenza sociale fortissima. Sant'Agata è stato sempre un obiettivo per tanti ragazzi, un riferimento al Sud, l'unica mai fallita negli ultimi trent'anni".
Potreste ripartire dalla D?
"Mi auguro che si crei un interesse da parte della città per i colori amaranto e per la Reggina. Non può morire così, deve riprendere il suo corso, la sua vita, deve esserci una Reggina sola che unisca tutti per fare calcio. Era ed è un segnale distintivo per città e regione, non possiamo farne a meno".
Anche lei?
"Per me la Reggina viene prima di tutto, sono disponibile anche se ancora siamo talmente sotto shock che è difficile metabolizzare, non riesco ad essere asettico ed obiettivo dopo tanti anni".

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