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ESCLUSIVA TMW - Imbimbo: "La mia verità sulla vicenda Campobasso"

ESCLUSIVA TMW - Imbimbo: "La mia verità sulla vicenda Campobasso"TUTTO mercato WEB
© foto di Prospero Scolpini/TuttoLegaPro.com
lunedì 25 marzo 2013, 16:012013
di Stefano Sica

Ha chiuso la sua avventura a Campobasso cinque mesi fa. In silenzio, con dignità, ma con un pizzico di comprensibile amarezza. E' la storia di Eduardo Imbimbo, classe '68, da giocatore ex esterno offensivo dell'Avellino. Nel curriculum del trainer avellinese c'è tanta gavetta: nel 2004 l'esordio sulla panchina degli Allievi Nazionali biancoverdi, incarico ricoperto fino al 2008. In quel periodo iniziavano ad emergere atleti come Umberto Nappello, oggi a Gubbio, e Carmine De Sena, tra le fila del Portogruaro. Quindi l'arrivo alla Salernitana: nella prima stagione guida gli Allievi Nazionali granata, l'anno successivo dirige la Berretti. "Perdemmo la semifinale col Giulianova, ma fu una stagione esaltante", ricorda con orgoglio e nostalgia Imbimbo. Infine, il matrimonio col club molisano, sancito su base biennale per dar vita ad un nuovo progetto. "Arrivai a novembre e, nel mercato invernale, la squadra fu ridimensionata, con l'avvicendamento di otto undicesimi - ricorda l'allenatore irpino -. Sta di fatto che riuscii a conseguire la salvezza diretta seppur in un quadro completamente mutato. Fu quasi un miracolo".

Che ambiente trovò?
"Intanto devo dire che mi scelse Gaudiano Capone, figlio del presidente, Ferruccio. Ero alla prima esperienza in un campionato professionistico, logico che ci fosse un po' di diffidenza nei miei confronti. Tra l'altro tra i tifosi e la società c'erano notevoli contrasti".

Ed i programmi per questa stagione?
"L'obiettivo della società era quello di disputare un campionato tranquillo e che valorizzasse dei giovani. L'anno scorso giocavo con 6-7 under, quest'anno ne impiegavo almeno 5".

Poi c'è il percorso che porta all'esonero
"Eravamo partiti bene. Superiamo due turni di Coppa Italia battendo Aversa e Sorrento. Usciamo solo col Latina giocando comunque bene. Un trend che si conferma alla prima giornata di campionato con la vittoria sull'Hinterreggio. Il mio allontanamento è stato determinato solo dall'andamento nelle ultime 4-5 gare. Abbiamo pareggiato in casa qualche partita di troppo, perdendo in trasferta con squadre più attrezzate di noi come Aprilia e Salernitana. Eppure, nella mia gestione, mi sento di dire che abbiamo sbagliato solo tre gare: il secondo tempo ad Arzano, dove perdemmo, e con L'Aquila e Lamezia in casa (pari nella prima e sconfitta nella seconda). L'esonero quindi è arrivato per mancanza di fiducia nel sottoscritto in seguito a quella fase, nonostante io avessi rimesso il mio incarico nelle mani della società già dopo la gara di Salerno".

Però c'è da dire che l'avvento di Vullo ha modificato in positivo la stagione rossoblù
"Certo. Ma si sa che sarebbero bastati calciatori con determinate caratteristiche e qualche under bravo che si inserisse in un contesto di squadra già buono. Le difficoltà si sono notate col mio organico. Tanto è vero che Vullo, prima dell'innesto dei nuovi, aveva ottenuto i miei stessi risultati. Voglio però sottolineare un aspetto: non intendo creare malumori o contrasti con nessuno. Non ho motivi per fare ciò. Ma è giusto che i tifosi conoscano la verità".

Ce la dica
"A Campobasso è stato portato avanti un lavoro mio. Iuliano e Marino sono stati reintegrati grazie a me dopo un importante intervento di ricomposizione tra le parti. In seguito, dopo un incontro col presidente, ho avuto un confronto col Direttore Francesco Maglione, a cui sono stato legato in passato da un rapporto professionale ad Avellino. Lui si è messo subito a disposizione per cercare di aiutarci. E subito abbiamo bloccato Pignalosa e Di Vicino, i quali hanno dato immediata disponibilità. Contemporaneamente è iniziata una trattativa con l'Avellino per Lasagna, Minelli, Cardinale e Ricci. Fella era stato contattato da me a settembre, anche se la trattativa è stata conclusa a gennaio da Gaudiano Capone. Pascucci è stato un mio calciatore negli Allievi dell'Avellino, l'ho fatto venire personalmente a Campobasso. Non posso non pensare che ci fosse un legame tra le mie richieste (3-4 giocatori con certe caratteristiche da acquisire con urgenza) e l'esonero che ne è succeduto".

Cioè?
"Dopo la gara di Salerno, nel pullman, parlai col Direttore Multineddu. Gli feci presente che avrei voluto incontrare il presidente. Era necessario indurlo ad intervenire sul mercato. Ferruccio Capone, invece, avrebbe voluto operare prima delle risoluzioni contrattuali per poi procedere a nuovi acquisti. Bisognava fargli cambiare idea. Del resto stavo rischiando in prima persona e avevo dato fiducia a tutti sulla campagna acquisti. Perciò pensai di intervenire direttamente. Riuscii ad ottenere dal presidente l'incarico per poter procedere nel mercato degli svincolati. Majella, per esempio, è stato preso da Gaudiano Capone nel momento in cui era saltato l'arrivo di Pignalosa. Insomma, vale la pena ricordare che qualche movimento è stato fatto sotto mio impulso".

Un'esperienza di vita, tuttavia, che le è servita
"Certamente. E comunque sarò sempre riconoscente alla proprietà per avermi concesso la possibilità di allenare qui. E' sempre una scommessa puntare su un tecnico proveniente dai settori giovanili. E' un'opportunità, in ogni caso, alla qualche ho ricambiato lo scorso anno con una salvezza in cui non tutti credevano. E ci tengo a fare i complimenti alla squadra ed auguro alla città di guadagnarsi quanto prima le categorie che merita. Ero e sono convinto che Campobasso sia una piazza eccezionale".

Finalino: ci dia qualche pronostico sul girone
"A me piace il Pontedera. Avevo detto ad inizio stagione che avrebbe fatto un ottimo campionato. Arrighini e Grassi sono attaccanti di valore. E' una squadra che ha cambiato poco dopo la promozione dalla D ed in Seconda Divisione è un vantaggio. La Salernitana è favorita per la vittoria diretta poi, per i play-off, vedo Chieti, L'Aquila ed Aprilia. Mi piace anche il Teramo. Sotto è bagarre per la terza retrocessione diretta. La classifica è corta e ci sono tante squadre racchiuse in pochi punti. Anche sbagliare uno scontro diretto può risultare fatale".

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