Legrottaglie: "In Italia si chiede tutto e subito. Serve programmazione"

Ai microfoni di Tuttomercatoweb Nicola Legrottaglie tira le somme sulla sua prima esperienza su una panchina professionista. Un'avventura all'Akragas terminata a gennaio: "Sono stra-contento di aver fatto un'esperienza in Lega Pro al mio primo anno di allenatore. Continuerò a ringraziare Peppino Tirri che mi ha dato la possibilità. Faccio tesoro di questa esperienza di 6 mesi. Sono rimasto nel calcio non solo per lo sport ma perché credo in alcuni principi, credo sempre nel mio lavoro e spero di trovare un club che mi stimi fino alla fine".

All'Akragas non c'è stata questa possibilità
"Questo è un problema della nostra società, in generale. La gente vuole successo e risultato immediato ma non funziona così. Personalmente non ho mai visto un successo programmato in poco tempo e se mai ci fosse allora c'è qualcosa sotto. Guardiamo la Juventus, esempio di programmazione e non a caso sta continuando a vincere".

Juventus caso quasi unico in Italia. Possiamo immaginarti all'estero, dove magari c'è più programmazione?
"Perché no? Ormai non c'è più differenza. In Italia il livello professionistico e professionale è decaduto e basta vedere le strutture. Non a caso i giovani non crescono e l'Italia rimane indietro. E visto che ormai le frontiere sono abbattute non mi metto limiti. Sono convinto che i miei principi alla fine paghino e mi preparo per una nuova avventura".