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esclusiva

Morgia: "Pistoia è la priorità. Insieme c'è tanto da fare"

ESCLUSIVA TMW - Morgia: "Pistoia è la priorità. Insieme c'è tanto da fare"TUTTO mercato WEB
© foto di Tommaso Sabino/TuttoLegaPro.com
sabato 3 maggio 2014, 07:052014
di Stefano Sica

Schiettezza e sincerità sono le sue virtù principali. Anche per questo, ovunque abbia lavorato, ha lasciato sempre un buon ricordo. Eppure, nonostante l'ennesima soddisfazione professionale, il futuro di Massimo Morgia a Pistoia è ancora in bilico. Resta però un legame simbiotico con la città a prova di bomba. E che neanche un'eventuale separazione dal club arancione potrà deteriorare. "Ho sempre avuto un rapporto particolare con le tifoserie delle squadre che ho allenato - ricorda Morgia -. Ho sempre preferito che si ricordasse l'uomo prima ancora dell'allenatore. E' stato così a Foggia, Palermo, Marsala, Torre Annunziata o Sorrento. I tifosi della Pistoiese sanno che voglio restare. Per tanti motivi".

Di futuro, però, lei ha parlato qualche giorno fa in conferenza stampa.
"Esatto. E non ho nulla da aggiungere rispetto a quanto ho già detto. Il mio pensiero è tutto lì".

Quasi 15 mesi fa iniziò la sua avventura sulla panchina arancione. Come fu questo matrimonio?
"Quando la società mi chiamò, c'era un po' di delusione. Mancavano 11 partite e il mio arrivo fu un ultimo tentativo per raddrizzare la stagione. Accettai perché Pistoia è una piazza di grande tradizione e perché avevo in mente un certo tipo di progetto riguardante anche il settore giovanile. Feci presente che sarei rimasto tre mesi per poi tirare le somme a fine campionato. Andammo nei play-off e avremmo potuto fare anche domanda di ripescaggio. Non la facemmo anche perché io stesso non ero d'accordo. Ma ho continuato a gestire tutto in prima persona. Da una mia idea è nato anche un programma televisivo".

Logico che lei voglia continuare in questo lavoro che sta dando i propri frutti.
"Certo. La mia è una squadra meravigliosa, che con pochissimi ritocchi potrebbe ottenere una salvezza tranquilla anche in Lega Pro. I ragazzi hanno raggiunto un amalgama di gioco e un'amicizia interna eccezionali".

Ma ad inizio campionato si aspettava questo cammino?
"In realtà il nostro obiettivo era quello di portare avanti senza clamori il progetto intrapreso. Se devo essere sincero, era l'Arezzo il vero favorito per vincere il campionato. Ora lo è il Foligno, a mio avviso, nei play-off".

Lei a Pistoia ha riproposto il 3-4-3, il suo vecchio cavallo di battaglia.
"Sì, ma nel corso della gara ho anche adottato il 4-3-3 o il 4-2-3-1 che utilizzavo a Sorrento. Abbiamo sempre fatto un possesso molto alto, con un pressing continuo finalizzato alla riconquista della palla. Diciamo che l'orizzonte era un po' il modello del Bayern, anche se bavaresi e Barcellona, come si è visto, hanno perso brillantezza non riuscendo ad interpretare sempre al meglio questo tipo di gioco".

Si è parlato anche di Arezzo di recente.
"Nessuno mi ha chiamato. E, qualora qualcuno lo facesse, dovrei rispondere cortesemente di no fin quando non avrò la certezza assoluta che la mia esperienza a Pistoia sarà finita. In quel caso prenderei in considerazione qualsiasi progetto che sia serio e affidabile, anche nuovamente in D. E potrei limitarmi ad allenare o prendermi soltanto carico della responsabilità di un settore giovanile".

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