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esclusiva

Pro Patria, Iodice: "Siamo vicini al fallimento"

ESCLUSIVA TMW - Pro Patria, Iodice: "Siamo vicini al fallimento"TUTTO mercato WEB
© foto di Tommaso Sabino/TuttoLegaPro.com
mercoledì 30 marzo 2011, 17:102011
di Stefano Sica

E' notte fonda alla Pro Patria. Dopo il fallimento della trattativa con la cordata milanese capitanata da Gabriele Giulini, ex componente del Cda dell'Inter ed attuale presidente del Bellinzona, il club bustocco si avvia verso la seconda scomparsa in appena due anni. Una beffa difficile da digerire per i tifosi che, senza contare il danno della finale play off persa in Prima Divisione col Padova, avevano già ingoiato un boccone amaro simile nel 2009. TMW ha raggiunto in esclusiva il segretario dei Tigrotti, Pino Iodice, il quale ci ha spiegato come è tramontato il negoziato con Giulini. "Questo gruppo ha operato una new diligence per valutare la fattibilità dell'operazione - rivela -. Poi ha fatto marcia indietro dopo aver capito che l'affare poteva non essere conveniente. La situazione ora è drammatica: senza uno sbocco reale e serio, la società fallirà portando con sè una massa debitoria di almeno 2,5 milioni di euro. Al momento attuale non so come se ne possa uscire, certamente è troppo tardi per operare un fallimento pilotato. Per la trasferta con la Tritium, dovrò chiedere per l'ennesima volta la disponibilità del presidente della Yamamay, società di pallavolo, per prestarci il loro pullman. Stiamo andando avanti così, facendo collette. Qualcosa è arrivato anche dalla serata che i tifosi hanno organizzato al Teatro Manzoni con gli attori di Zelig e dalla quale sono usciti 7000 euro. Per fortuna in tanti si stanno interessando alle nostre sorti, penso a "Striscia" o a "Dribbling" ed altri organi di informazione. Siamo pur sempre una società gloriosa che ha scritto pagine importanti del calcio italiano. Sono preoccupato anche per i controlli che dovrà effettuare la Covisoc sul bilancio dell'ultimo semestre 2010: domani sarà l'ultimo giorno utile per presentarsi con i conti in regola e, allo stato attuale, non posso fornire documentazioni di alcun tipo.

Questo perchè non esiste un Collegio Sindacale, siamo in sostanza un club fantasma. Purtroppo Massimo Pattoni non ha mai onorato gli impegni assunti, nonostante avesse rilevato a gennaio la società da Savino Tesoro prendendo il 90% delle quote e diventando l'amministratore unico. Lui ha solo speso 130mila euro frutto di una cessione del credito effettuato da Tesoro che deve riscuotere in totale 700mila euro dalla vecchia curatela fallimentare anche se non in tempi brevi. In questo momento, il mio pensiero va ai giocatori ed a tutti i dipendenti della Pro Patria che stanno vivendo una vicenda surreale con grande serietà e professionalità. Certamente anche Tesoro ha le sue responsabilità, avendo preso una società nuova e sottoscritto contratti che non ha rispettato. L'anno scorso era andato tutto bene, e tutti gli stipendi erano stati pagati. Quest'anno c'è stato un dietrofront dannoso, che si può spiegare con almeno due motivi. Il primo riguarda un falso problema che gli aveva sottoposto il figlio Antonio, secondo cui il campionato sarebbe costato più di 500mila euro, mentre io spiegavo al papà che ce ne volevano a malapena 5000. Questo ha disorientato Savino Tesoro. Poi sono subentrati contrasti tra lui stesso ed un politico locale causati forse da certe promesse. Infine gli atteggiamenti discutibili di Pattoni, il quale non si fa vedere e non paga nessuno, e gli errori clamorosi come la partenza di Ripa non monetizzata perchè si era fatta precedentemente la rescissione del contratto. Un piccolo suicidio".

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