Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
esclusiva

Savoia, Del Sorbo: "Sacrifici e umiltà: così abbiamo trionfato"

ESCLUSIVA TMW - Savoia, Del Sorbo: "Sacrifici e umiltà: così abbiamo trionfato"TUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport/TuttoLegaPro.com
venerdì 18 aprile 2014, 16:302014
di Stefano Sica

Chi conosce la carriera di Antonio Del Sorbo sa quanto la punta stabiese possa fare la differenza in un torneo come quello di serie D. Tanti campionati disputati su altissimi livelli ma non vinti davvero per piccoli particolari. Ora la prima soddisfazione di tutto il suo cammino: la presa della Lega Pro col suo Savoia. E una riconferma che non appare impossibile. Insomma, ce n'est qu'un debut. "Una gioia immensa - la felicità di Del Sorbo -. Finalmente, al quinto tentativo, si è realizzato il sogno. Ogni anno ho fatto bene, insieme alle mie squadre, ma non si riusciva a vincere e mancava sempre la classica ciliegina su una bella torta".

Però vincere in una piazza come Torre Annunziaia ripaga di un po' di tutto.
"Vincere qui ha un sapore particolare. Intanto perché la tifoseria ha pochi eguali per la passione che ha e che è capace di trasmettere. E poi perché farlo in una società che ha una grande storia, è una soddisfazione enorme".

Qual è stato il momento più difficile della stagione?
"Quando abbiamo perso il primato cadendo in trasferta con la Gioiese, a novembre. Una sconfitta peraltro rimediata quasi alla fine e su rigore. Logico che qualche pensiero negativo sia scattato. Ma è stato uno stop utile perché ci ha riportati coi piedi per terra".

In che modo?
"A un certo punto abbiamo pensato di essere troppo forti e c'è stata un po' di rilassatezza. Ci siamo rimessi sotto durante quella settimana, lavorando molto e, logicamente, scherzando di meno tra di noi. Quando sette giorni dopo abbiamo battuto il Montalto è ricominciata la marcia. A gennaio siamo andati ad Agrigento con la massima tranquillità, sapendo di poter giocare per due risultati su tre. Il pari ci da dato la spinta risolutiva e anche loro hanno mollato un po'".

Nove gol in campionato e due in Coppa: soddisfatto da un punto di vista personale?
"E' stato un anno da incorniciare, nonostante abbia saltato diverse partite all'inizio, anche per squalifica. Poi mi sono ritagliato il mio spazio con fatica e sudore e penso di aver fatto bene".

Percentuali sulla riconferma?
"Ora non saprei. A me farebbe piacere restare e aspetto un cenno formale da parte del club. Rivestire la maglia del Savoia tra i professionisti sarebbe un sogno. Anche perché qui mi trovo benissimo e i tifosi mi vogliono bene. Il prossimo sarà un campionato durissimo ma, proprio per questo, mi stimola molto".

Gragnano, Pianura, Pomigliano e Gladiator: quale di questi campionati non vinti le ha lasciato di più l'amaro in bocca?
"Quello di Pianura. C'era una grande società, gestita dai fratelli Cafasso, che aveva investito tanto senza farci mancare mai nulla. Abbiamo sfiorato l'obiettivo per due anni senza raggiungerlo".

Semifinale play-off 2010 col Carpi: 8-2 e passaggio in finale. Almeno avete potuto vivere quel pomeriggio storico.
"Indimenticabile. Feci anche due gol, tra cui il 7-2 a pochi minuti dalla fine che ci consentì di lanciarci all'assalto finale. Dopo lo 0-5 dell'andata sembrava tutto perso, noi gettammo il cuore oltre l'ostacolo. E ce la facemmo".

Ricordiamo anche le sue lacrime...
"Ma ancora oggi, quando rivedo il video di quella partita, mi commuovo. Lo confesso. Ed è ancora più bello quando penso a dove oggi è il Carpi".

Dediche particolari?
"Alla mia famiglia e a mia moglie Rita, cioè le persone che mi vogliono bene e che mi sono sempre vicine. E poi ringrazio tutti i miei compagni con l'intero staff. E' grazie a loro se oggi anch'io posso festeggiare. Solo noi sappiamo che sacrifici abbiamo dovuto fare per raggiungere questo traguardo".

© Riproduzione riservata