Gigante tra le piccole, paradosso Catania: 10 milioni di euro in prestito
Quartultimo in Lega Pro (ma pesa il -11), con un patrimonio di oltre 10 milioni di euro come valore (teorico, dati transfermarkt) di giocatori in prestito. Ecco il paradosso del Catania, che insegue il ritorno nel palcoscenico del calcio che conta, ma ha tanti giocatori in giro per il mondo, anche in club di prima fascia. Ce n'è per tutti i palati, nobili e meno nobili: si va dalla Roma (Norbert Gyömber) al Boca Juniors (Fabián Monzón e Alexis Rolín), passando per KV Mechelen (Jean-François Gillet) e Salernitana (Moses Odjer). Difficile fare di tutta l'erba un fascio, perché alcuni hanno il contratto in scadenza, in altri casi vi sono clausole per il riscatto, non tutti gli ingaggi pesano o peserebbero in maniera insostenibile sul bilancio della società etnea.
Che però, gigante fra le piccole, deve adeguarsi alla nuova realtà: gli argentini che torneranno dai prestiti non resteranno, ha detto il ds rossazzurro Marcello Pitino. Oltre ai due Xeneizes, spicca il caso di Fabián Rinaudo: valore di mercato 2,5 milioni di euro, l'intero parco giocatori di molte avversarie del Catania non arriva a tanto. Poi anche Leto ed Escalante: tesori troppo luccicanti per la Lega Pro, onori e oneri (forse?) troppo costosi per le casse di un Catania che vuole risorgere dalle ceneri di un'estate mai così bruciante, giocatori che se torneranno non resteranno alle falde dell'Etna. Ma da qualche parte andranno pur "piazzati".