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Ischia, Maurizi: "Dedico questa salvezza alla città e a Pino Iodice"

Ischia, Maurizi: "Dedico questa salvezza alla città e a Pino Iodice"
sabato 30 maggio 2015, 20:152015
di Stefano Sica

"Il mio futuro? Vedremo col mio procuratore, Franco Zavaglia. Ischia è una città bellissima fatta di molta gente che vede il calcio in modo passionale. In tanti ci sono stati vicini, altri meno ma questo succede in tutte le piazze". Portata a casa la salvezza, il tecnico dell'Ischia, Agenore Maurizi, si gode l'attimo senza sbilanciarsi troppo sul proprio futuro. Ora è solo il momento di festeggiare. "L'Aversa sembrava quasi che non credesse più nel recupero, poi il rigore ha fatto scattare motivazioni importanti - esordisce -. E' una squadra molto forte che dispone di attaccanti molto bravi che possono far gol in qualsiasi momento. Io temevo questa partita nonostante il 4-1 dell'andata. Ma adesso conta il risultato e noi ci siamo salvati sul campo, seppur soffrendo molto durante l'anno. Ma mi dispiace per l'Aversa, il calcio è così. Negli spareggi contano anche altri aspetti oltre a quello tecnico-tattico. Dedico questa salvezza, oltre che alla città di Ischia, a Pino Iodice che mi è stato vicino tutto l'anno anche nei momenti più bui e che mi ha dato la grande possibilità di allenare qui.

Il suo valore non si discute visto che ha lavorato anche in club importanti tra cui il Napoli. L'Ischia di oggi ha mostrato gli alti e bassi di tutto il campionato, è stata una gara che fotografa in un certo senso la stagione. Abbiamo patito anche l'infortunio di Schetter ma chi è entrato ha fatto gol. L'episodio dell'espulsione di Magliocchetti? E' stato espulso perché ha appoggiato la testa prima all'assistente poi all'arbitro. Ho tirato fuori Infantino perché, già ammonito, mi sembrava molto nervoso. Ma ha fatto molto bene. L'abbraccio coi tifosi? Il calcio è così, quando noi allenatori vinciamo siamo bravi, quando si perde siamo scarsi. Ma accetto questo. Capita di prendere critiche ingiuste. In Italia il progetto per un allenatore dura tre partite, nel resto del mondo si fanno contratti di 4-5 anni".