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L'ex Lamezia Novelli: "Cerco un progetto duraturo"

L'ex Lamezia Novelli: "Cerco un progetto duraturo"TUTTO mercato WEB
© foto di Luigi Putignano/TuttoLegaPro.com
domenica 8 giugno 2014, 11:202014
di Luca Esposito

Tra gli allenatori più preparati su come valorizzare i giovani calciatori c'è Raffaele Novelli, che nell'ultimo campionato ha guidato la Vigor Lamezia e ha avuto parte anch'egli nella promozione del club nella Divisione Unica di Lega Pro. Comunque Novelli è anche un ex calciatore rossonero. Intervistato da TuttoNocerina.com il mister ha parlato della sua esperienza alla Nocerina (era il campionato 1985-86), di quello che è il suo punto di vista sui fatti di Salerno, e anche di come dovrebbe essere interpretata la nuova Lega Pro che sta per nascere.

"Per quanto riguarda la Nocerina - commenta Novelli - posso dire che l'ho vista all'opera, era una squadra con una discreta qualità e ha offerto buone prestazioni contro compagini che sono arrivate fino in fondo".

Sappiamo che lei è abituato a lavorare con i giovani: poteva corrispondere al suo ideale di squadra la Nocerina?

"Non ho lavorato solo con i giovani, ma ho avuto anche giocatori di esperienza come a Foggia: i calciatori di qualità non mancavano. E la Nocerina aveva a sua volta alcuni giocatori esperti, e come dico sempre, se i giovani vengono messi in una squadra con una buona organizzazione di gioco, che attua un calcio propositivo, possono esprimersi bene. Comunque mister Fontana è stato bravo a fare il suo lavoro, perché la sua squadra è stata in grado di esprimersi al meglio".

Poi è arrivata l'occasione di allenare la Vigor Lamezia: avevate iniziato bene, poi però qualcosa è andato storto. Perché?

"Della Vigor ho comunque un ottimo ricordo: avevamo concordato di poter arrivare tra i primi otto, e quando sono stato esonerato eravamo ottavi. C'è stato anche un periodo in cui non riuscivamo a segnare, ma abbiamo avuto anche molti infortuni nel reparto offensivo, quindi numericamente eravamo molto ristretto. E un ragazzo come Voltasio, che è del 1996, ha giocato 4 partite. Togliendo qualche partita in cui non abbiamo giocato bene, penso che ci sia stato tanto del lavoro del mio staff. Quando si raggiungono degli obiettivi, li raggiunge per prima la società, e la Vigor Lamezia ha ottenuto la promozione all'ottavo posto, e sono contento per la tifoseria, per la squadra e per la proprietà che ha centrato l'obiettivo"

Torniamo alla Nocerina, lei che ricordo ha di quello che è successo a Salerno lo scorso novembre?

"Ciò che è accaduto a Salerno non è piacevole. Penso che tutti possiamo trarre qualcosa di importante, e non è stata una cosa che tutti vorremmo vedere. Il patrimonio calcistico di ogni città reputo che sia della gente comune, quindi sono del parere che bisogna giocare con tutte e due le tifoserie. I derby sono piacevoli, lo sfottò è ammesso ma si deve rimanere in quell'ambito. Nella vita ci sono valori più importanti. Dobbiamo cercare di cambiare noi nella cultura, nell'approccio allo sport e nell'accettare le sconfitte. La vittoria più bella è quando allo stadio non vedi più barriere e non vedi più poliziotti".

Invece qual è il suo ricordo della Nocerina come calciatore?

"Ho avuto un'ottima esperienza: nella stagione 1985-86 vincemmo il campionato di C2, con due punti di vantaggio sulla Reggina. L'allenatore era Volpi e fu un'ottima parentesi".

Può dirci se ha già idea di dove allenerà la prossima stagione?

"Ho un altro anno di contratto con la Vigor, e non sono alla ricerca della panchina a tutti i costi. Ho grande fame dentro, una grande carica, però se la richiesta non è accompagnata da un progetto serio non mi interessa. Alcune società mi hanno chiamato, ma ho detto che è fondamentale avere un campo d'allenamento dove sia possibile migliorare i patrimoni della società, è importante avere uno staff medico, ed è necessario che le squadre giovanili abbiano un campo dove allenarsi. Mancando questi requisiti non mi interessa firmare per essere a busta paga. Mi interessa un progetto che sia duraturo".

La Prima Divisione cambia, perché diventa Lega Pro Unica e sarà l'ultima divisione professionistica: chi retrocede scende direttamente in Serie D. Sarà più duro come campionato sotto l'aspetto dell'intensità emotiva?

"Sì, sotto questo aspetto sì. Ma anche negli scorsi anni abbiamo avuto dei campionati dove c'era pressione. Nella prossima stagione cambierà: come sbagli non ti trovi più nei professionisti ma nei Dilettanti. Molti hanno dato battaglia per avere la Lega Pro unica, e le cosiddette matricole dovranno dare battaglia per difenderla. Mi auguro che possa esserci spettacolo in campo, cosa che molto spesso le nostre squadre non offrono".