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Lega Pro, i "Top 3 & Flop 3" nei play-off

Lega Pro, i "Top 3 & Flop 3" nei play-offTUTTO mercato WEB
Gennaro Gattuso
© foto di Federico De Luca
lunedì 30 maggio 2016, 13:122016
di Luca Esposito

Nella rubrica "Top 3 e Flop 3" di TuttoMercatoWeb.com vengono esaltati soprattutto i meriti del Foggia, che ha conquistato la doppia finale superando il Lecce nel derby, la calma olimpica del Pisa che ha saputo gestire il vantaggio dell'andata col Pordenone, della sportività del pubblico friulano. Ecco le nostre scelte.

TOP

Il pubblico del Pordenone: comunque fosse andata a finire, sarebbe stata lo stesso una stagione da incorniciare. Sull'eliminazione dei ramarri ad opera del Pisa ha inciso chiaramente il risultato dell'andata, ma commoventi gli applausi dei tifosi friulani che già da una settimana si erano preparati alla gara di ritorno.

Gennaro Gattuso (Pisa): alla sua migliore stagione da allenatore in Italia. Ha dato ai suoi una grinta e una personalità tali da controllare la situazione contro il Pordenone che ha giocato comunque sessanta minuti ottimi. Non hanno mai rischiato l'eliminazione.

Il ritmo di gioco del Foggia: poche volte gli avversari sono riusciti a togliere la palla ai giocatori di De Zerbi, che hanno sempre amministrato il gioco con qualità e hanno segnato due gol con Sarno e con Riverola, quest'ultimo autore di un gol davvero molto bello. Dall'inizio della stagione i satanelli giocano così, e non hanno mai cambiato.

FLOP

Il risultato del Pordenone: benché ci sia stata una prestazione positiva dei neroverdi, non sono riusciti a segnare neanche un gol tra andata e ritorno al Pisa, e lo 0-0 non va bene perché li elimina. Nei play-off una sola rete, di Pederzoli, su rigore, contro la Casertana, e nessuna su azione.

Nessun flop nel Pisa: tutto ok per la formazione toscana, che partiva dal rassicurante vantaggio conquistato all'andata e ha giocato la partita che doveva giocare, molto concentrata, senza strafare e cercando di contenere la furia degli avversari i quali a un certo punto hanno smarrito la calma e sono rimasti in dieci.

La tattica scombinata del Lecce: si pensava che Braglia giocasse con un 3-4-3 per mantenere una superiorità numerica centralmente, invece è stato lasciato in panchina il difensore Alcibiade ed è stato inserito l'esterno Surraco. Ne è uscito fuori un 4-2-4 offensivo, forse troppo squilibrato per poter limitare i palleggiatori del Foggia.