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Lega Pro, rush finale: le quotazioni delle venti squadre del girone C

Lega Pro, rush finale: le quotazioni delle venti squadre del girone C
lunedì 6 aprile 2015, 17:452015
di Stefano Sica

Se la Salernitana, dopo il blitz di Pagani, "vede" la serie B, è ancora tutto aperto per quanto riguarda i giochi play-off. Dalla Juve Stabia, terza, al Foggia, settimo, ben cinque squadre sognano un posto al sole, con due posti ancora disponibili per gli spareggi (a parte quello che sarà occupato da Salernitana o Benevento). In coda, sembra quasi certo che il gruppo di squadre che va dall'Ischia in giù sarà quello che disputerà i play-out (salvo l'ultima che retrocederà direttamente). Ma anche la Paganese, a quota 34, non può sentirsi totalmente al riparo pur avendo buone possibilità di tagliare il traguardo della salvezza.

IN RIALZO

Salernitana Mai come adesso la serie B è vicina. Un episodio la sconfitta casalinga col Matera in un quadro che ha visto vincere i granata sei delle ultime sette partite, con la svolta importante di Torre Annunziata e una difesa registrata a puntino e che è attualmente la meno bucata del girone. I campani non esprimeranno un gioco per palati fini, ma la virtù di Menichini è stata quella di gestire alla perfezione un gruppo autorevole per qualità ed ambizioni. Non tutti ci sarebbero riusciti al suo posto.

Juve Stabia Tutto sommato si sta rivelando positiva la gestione Savini, finora imbattuto (due successi e due pari). La vittoria con l'Aversa Normanna, ottenuta in 10, e il pari prestigioso di Foggia, seppur sofferto, rilanciano le quotazioni gialloblè in vista dei play-off.

Foggia Le due sconfitte esterne consecutive con Savoia e Catanzaro sembravano aver messo una pietra tombale sull'obiettivo play-off dauno. Le ultime quattro gare hanno invece rilanciato le aspettative di un gruppo che dimostra di aver ripreso smalto e convinzione. Prima della brillante vittoria di Matera c'era stato il pari sfortunato con la Juve Stabia, gara in cui i rossoneri avevano dominato in lungo e in largo. Insomma, la squadra di De Zerbi c'è e lotterà fino in fondo. Ha di gran lunga il miglior attacco del girone con 55 reti messe a segno, esprime a nostro avviso il miglior gioco del raggruppamento, e non si capisce perché non dovrebbe crederci.

Catanzaro Dopo la pesante sconfitta di Torre Annunziata, il gruppo di Sanderra ha reagito con grande orgoglio. Tentando di dare un senso ad un campionato in cui, oramai, non ci sono più obiettivi per cui spendersi. Con Lecce e Salernitana (nonostante la sconfitta con la capolista) sono state gare vere. Ecco, i tifosi chiedevano dignità ed attaccamento alla maglia. In attesa di una stagione, si spera, da protagonisti, sono stati accontentati.

Cosenza Ammirevole la cavalcata dei silani verso la salvezza. Dopo la sconfitta a Catanzaro, è iniziata la rinascita proprio in un altro derby, quello con la Reggina. Quattro vittorie e quattro pari nelle ultime otto partite sono il bottino prelibato di Roselli. Poi stupisce la solidità rossoblù, testimoniata dall'unico gol incassato (a Castellammare) in queste ultime otto sfide.

Melfi Giù il cappello davanti ai ragazzi terribili di Bitetto. Ne sa qualcosa la Casertana, tramortita, prima che nel risultato, nell'intensità e nella resistenza atletica. Melfi vive una favola infinita grazie ad un gruppo di giovanotti commoventi che diverte per organizzazione di gioco e sfrontatezza. Un altro miracolo in terra normanna è compiuto.

Ischia Dopo l'umiliazione subìta a Pagani, in pochi avrebbero scommesso su una rinascita gialloblù. Troppi dieci gol incassati nelle ultime due trasferte senza la soddisfazione di gonfiare almeno una volta la rete nel giro di tre gare. Con la Casertana è invece iniziato il risorgimento isolano. Anticipato, non a caso, dal comunicato con cui i giocatori si stringevano intorno al tecnico Agenore Maurizi, inducendo la società a non operare ribaltoni. Con tre pareggi e il blitz di Reggio Calabria, il trainer gialloblù può sorridere e sperare in un finale importante della sua squadra.

Savoia Non inganni la sconfitta casalinga col Matera. Gli oplontini dell'era Papagni sono ben altra squadra rispetto a quella gestita da Bucaro ed Ugolotti. Non solo per conformazione organica, ma anche per motivazioni e serenità, come abbiamo più volte evidenziato. Merito soprattutto dei tifosi che stanno facendo la loro parte. I risultati incoraggiano anche se, per via delle imminenti penalizzazioni, la permanenza in Lega Pro passerà inevitabilmente per i play-out.

STABILE

Benevento Anche se sarà una mezza impresa riagguantare in testa la Salernitana, i sanniti sembravano essere usciti da una lunga crisi che aveva avuto il suo momento più alto col pari scialbo contro l'Aversa Normanna. Da allora due vittorie e la prestazione superba di Caserta. Ecco, i giallorossi hanno pagato quel periodo di appannamento, non certo la sconfitta di Lecce che comunque ne depotenzia l'obiettivo finale. Il calendario, al di là della trasferta di Matera, sorride. Ma ci vorrà un miracolo per strappare la leadership ai granata.

Lecce Presto per dire se il commovente successo col Benevento (salentini decimati da assenze illustri) possa aver guarito definitivamente i pugliesi. Mister Bollini ha un problema in trasferta, dove non trionfa dal 13 febbraio (2-0 a Pagani). Da allora tre sconfitte esterne pur mantenendo un ruolino casalingo da primato. Si vedrà. Domenica poi si va a Melfi e, si sa, i gialloverdi non hanno intenzione di fare regali a nessuno.

Matera Pazza e discontinua la squadra di Auteri. Capace quasi sempre di esprimere un grande calcio ma di scivolare quando meno te lo aspetti. Il discorso in questo caso è inverso rispetto a quello fatto per il Lecce: ultimamente in trasferta si vince e anche bene. In casa no. Eppure in precedenza i lucani avevano messo sotto la Casertana tra le mura amiche andando poi a perdere a Cosenza. Difficile fare previsioni con una squadra che in campo non è abituata a fare calcoli, ma i play-off sono possibili.

Barletta A salvezza raggiunta, i biancorossi possono permettersi di gestire senza affanni la loro posizione. La sconfitta di Melfi e il pari col Catanzaro seguono la striscia di due vittorie consecutive nelle gare che contavano davvero: quelle con Martina e Paganese. Scontri diretti che i pugliesi non hanno fallito.

Vigor Lamezia Discorso simile a quello fatto parlando del Barletta. Ai biancoverdi, nelle ultime quattro gare, mancano vittorie e reti (due pari e due stop senza segnare). Ma l'obiettivo è raggiunto e la società può già programmare la prossima stagione. Merito di un tecnico come Alessandro Erra che ha fatto intravedere idee chiare e preparazione tattica molto raffinata. Bene il lavoro del club, la Vigor oggi è una solida realtà.

Martina Il traguardo della salvezza è a portata di mano. Dopo il pari di Melfi e la vittoria pesante in uno scontro diretto col Savoia, la squadra ha proceduto a piccoli passi ma andandosi a prendere comunque un punto importante a Messina. Fondamentale il lavoro di Ciullo in una situazione difficile, ma anche Edoardo Imbimbo ha la stigmate giuste per completare l'opera.

Lupa Roma Dopo due sconfitte consecutive, sono arrivati tre pari tra cui quello decisivo di Ischia. Risultati che, unitamente alla bella vittoria sulla Reggina, hanno costruito il recente tesoretto della squadra di Cucciari. Ora manca davvero un passettino verso la salvezza diretta, anche se le trasferte di Salerno e Torre Annunziata mettono i brividi.

Messina A Nello Di Costanzo manca ancora la vittoria ma la sua squadra cresce dal punto di vista del collettivo. Si subisce poco e in ogni caso non si perde. E' già importante in vista del raggiungimento della migliore posizione nella griglia play-out. Dovesse arrivare qualcosa di meglio, tanto di guadagnato.

IN RIBASSO

Casertana E' evidente che, dopo la vittoria interna sulla Lupa Roma, i Falchetti abbiano perso brillantezza. Campilongo, però, ha l'attenuante di un centrocampo non sempre al completo e nel quale spicca l'assenza pesante di Rajcic. Atleta fino a quel momento decisivo per la qualità e gli equilibri che riusciva a garantire. Senza di lui la squadra ne ha indubbiamente risentito. Ma soprattutto preoccupano le dichiarazioni di patron Lombardi, non proprio distensive, verso il proprio allenatore. Se davvero finisce la luna di miele, lo scenario può diventare cupo. Quando un allenatore ne esce delegittimato da certe esternazioni, non è mai una buona notizia.

Paganese Le speranze di salvezza diretta restano intatte. Ma, come abbiamo detto più volte, la squadra di Sottil ha perso qualità e continuità dopo la mezza rivoluzione di gennaio. Ci sono voluti tre mesi per vincere una gara (l'unica finora in tutto il girone di ritorno) e solo qualche volta si vedono prestazioni ad alta intensità caratteriale. L'allenatore in tutto questo, però, c'entra poco. Anzi, fortuna che sia stato lui a gestire questo passaggio. La società lo sa bene tanto da non averlo mai messo in discussione nemmeno nei momenti più critici.

Aversa Normanna Chissà dove è finita la bella squadra ammirata dalla metà di febbraio a quella di marzo. Sembra un lontano ricordo il pari cuore e ardore di Benevento, a cui sono seguìte tre sconfitte e un pari casalingo. In trasferta si incassano troppi gol, in casa si fa fatica a costruire gioco e il gruppo denota una sorta di affaticamento. Tuttavia i granata sono lì, grazie anche all'equilibrio che vige in bassa classifica, con ancora ottime chance di agguantare il miglior piazzamento possibile in vista dei play-out.

Reggina La sconfitta al Granillo con l'Ischia segna in un certo senso la resa amaranto. Il blitz di Aversa e i tre punti in extremis col Melfi sembravano fotografare il carattere di una squadra non disposta ad arrendersi. Le penalizzazioni e gli ultimi deferimenti probabilmente hanno abbassato le difese immunitarie del gruppo. La Reggina, ad oggi, è la candidata numero uno alla retrocessione diretta. Peccato.