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Lega Pro/B, il punto sulla 13/a giornata

Lega Pro/B, il punto sulla 13/a giornataTUTTO mercato WEB
© foto di Alberto Mariani
martedì 18 novembre 2014, 23:002014
di Stefano Sica
Nella foto Cellini (Carrarese), autore del poker che ha mandato al tappeto la Pro Piacenza

Resta sempre l'Ascoli la capolista del girone B della Lega Pro al termine della 13/a giornata. Asfaltato senz'appello il Forlì nell'anticipo del venerdì, i bianconeri mantengono tuttavia un vantaggio di tre punti sul Pisa, corsaro a Prato. Particolarmente importante il successo di misura dei nerazzurri in casa dei lanieri, forti ancora del miglior attacco del girone e sempre in rete in questo campionato tranne che alla settima giornata col Gubbio e, appunto, contro la squadra di Braglia. Sulla gara ha pesato indubbiamente il penalty fallito da Bocalon, a cui è seguìto il vantaggio firmato Arma, sempre più incontrastato capocannoniere del raggruppamento. L'equilibrio l'ha fatta da padrone in questo derby toscano che ha visto un Pisa non bellissimo esteticamente ma solido e propositivo col 3-5-2 di Braglia. Entrambe le squadre qualche fiammata l'hanno avuta e il Prato si è fatto apprezzare per aver tentato comunque una reazione generosa e veemente nella parte finale del match. Magari non sempre lucida ma commovente. Solo in quel momento gli ospiti hanno rischiato qualcosa. E per il tecnico laniero Esposito sono scattate immediate le contestazioni dei tifosi. Insomma, Pisa assai pratico. Lo spettacolo può attendere. Chi sta attraversando un momento strepitoso è L'Aquila, che ha violato il campo del Santarcangelo ed è ora terza in compagnia di Pistoiese, Teramo e Spal. Indubbiamente i romagnoli hanno fatto un passo indietro rispetto alle ultime prestazioni che ne avevano peraltro risollevato la classifica. Certo, tante sono state le recriminazioni della squadra di Fraschetti per la direzione di gara del torinese Di Colosimo e, in particolare, per un presunto intervento in area di Pomante su Pedrabissi. Ma alla fine gli abruzzesi non hanno sofferto granché e con Zavettieri in panchina dimostrano di non volersi fermare più. La crisi profonda della Reggiana, vittima di una metamorfosi di risultati preoccupante, è speculare alla rinascita del Teramo, alla seconda vittoria consecutiva dopo il blitz di San Marino. Ma diciamolo subito: i granata avrebbero meritato certamente il pari in Abruzzo per il numero di occasioni create, alcune sciupate banalmente, altre neutralizzate da Tonti. Se Siega ha puntato il dito perlopiù sulla cattiva sorte, il tecnico Colombo ha focalizzato l'attenzione proprio sulla mancanza di cattiveria e di lucidità sotto porta, parlando più di demeriti della sua squadra che di meriti dell'avversario alla base della sconfitta. Il Teramo, in realtà, dopo il gol di Bucchi non ha prodotto quasi nulla, al di fuori della chance capitata nel finale a Di Paolantonio. Sconfitta, quindi, che brucia per come è maturata. Ma che sta allontanando fatalmente gli emiliani dalla vetta. Un'altra squadra ancora incompiuta è la Spal, capace di dilapidare in casa ciò che costruisce fuori.

Gli estensi, che nelle ultime due trasferte avevano fatto bottino pieno, non vincono in casa addirittura dalla sesta giornata (2-0 alla Lucchese). Ma soprattutto, in queste ultime tre gare al Paolo Mazza, non sono mai andati in gol, rimediando la miseria di due punti su nove disponibili. L'ennesimo risultato a reti bianche ha fatto felice l'Ancona, ma in special modo ha rappresentato un esito sacrosanto per quanto visto in campo. Squadre quasi mai spumeggianti e attente almeno a non perdere. Pressoché nulle le occasioni da rete e spettacolo che è arrivato soprattutto dal gemellaggio che ha unito le due tifoserie. A Lucca la Pistoiese ha raccolto finalmente la prima vittoria esterna sancendo in sostanza l'esonero del tecnico Pagliuca. Al suo posto Galderisi, con un possibile addio anche del ds Bruno Russo. Il derby, in realtà, è stato piacevolmente spettacolare nel primo tempo e aperto ad ogni esito. Un gol e un palo ciascuno, e tante occasioni da rete da ambo i lati, hanno fotografato una prima frazione divertente e vibrante. Totalmente diversa la ripresa, con la Lucchese più timida ed impaurita, circostanza ammessa anche dallo stesso Pagliuca a fine gara senza troppi giri di parole. Gli arancioni forse ci hanno creduto di più approfittando dello sbandamento rossonero e hanno portato l'intera posta in palio a casa, seppure nel recupero. La Pistoiese perderà però Romeo (autore del gol del momentaneo pari) per almeno due mesi a causa di una lesione al collaterale interno del ginocchio sinistro. Senza storia le gare di Carrarese e Gubbio, che hanno regolato con un sonoro poker rispettivamente Pro Piacenza (sempre fanalino di coda) e Tuttocuoio, adesso ottavo in compagnia della Reggiana, mentre il Pontedera ha riscattato il passo falso della scorsa settimana proprio con i neroverdi ribaltando il derby col Grosseto con un finale storico. Ma per i maremmani si è trattato di un suicidio in piena regola. Perché, dopo aver sfiorato il raddoppio nel primo tempo e il ko nella ripresa (errori madornali di Torromino e Lugo davanti a Ricci), si sono concessi ai granata negli ultimi cinque minuti del match incassando due gol in fotocopia e realizzati peraltro di testa sugli sviluppi di un calcio piazzato. Il Grosseto, anche in inferiorità numerica per buona parte del secondo tempo a causa dell'espulsione di Burzigotti, aveva controllato senza difficoltà le iniziative della squadra di Indiani senza rischiare praticamente nulla. Poi il finale choc su cui Padalino dovrà riflettere molto. Una sconfitta che fa male, quindi, figlia di ingenuità e mancanza di cattiveria nel voler restare attaccati ai tre punti. E nel prossimo turno, Pistoiese e Pontedera, adesso nelle zone nobili della classifica, si giocheranno un posto al sole per insidiare la coppia Ascoli-Pisa. Sarà un derby tutto da gustare.