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Lega Pro/C, il punto sulla decima giornata

Lega Pro/C, il punto sulla decima giornataTUTTO mercato WEB
© foto di Ninni Cannella/TuttoLegaPro.com
martedì 28 ottobre 2014, 12:302014
di Stefano Sica
Nella foto Herrera (Paganese): la sua doppietta ad Ischia ha regalato il primo blitz esterno agli azzurrostellati

Risultato all'inglese, partita e vetta solitaria. Detto ieri del Benevento, che ha rimandato la rinascita dell'Aversa Normanna, alle spalle dei sanniti si insedia la Juve Stabia nel girone C di Lega Pro. Ormai una piacevole realtà i gialloblù di Pancaro, imbattuti dalla prima giornata e capaci di ridurre ai minimi termini un Cosenza persino reduce dal blitz di Matera. Ma la nuova involuzione rossoblù è apparsa plateale. E il penalty fallito nella ripresa da Mosciaro (tra i pochissimi sussulti silani) non ha fatto altro che aumentare la rabbia e lo scoramento dei tifosi. La Juve Stabia, quindi, vince. Gestendo senza affanni il match in Calabria con cinismo ed organizzazione tattica. Il Cosenza, dal canto suo, volta pagina. E si separa da Cappellacci, il tecnico con cui aveva vissuto lo scorso anno la cavalcata verso la Lega Pro unica. Inaspettata, invece, la caduta casalinga della Salernitana. Almeno per le proporzioni con cui è avvenuto. A un primo tempo brillante disputato dai granata, e sancito dal vantaggio in apertura griffato Calil, ha corrisposto la reazione rabbiosa del Lecce nella ripresa che ha tramortito i campani rendendoli praticamente inefficaci. Tantissime le occasioni da rete dei giallorossi a testimonianza di un predominio incontrastato. Non ha segnato Moscardelli, ma in due dei tre colpi pugliesi ci ha messo lo zampino con i suoi numeri. Il Lecce sfata quindi il tabù trasferta, mentre la Salernitana rimedia la prima delusione all'Arechi. I tre punti presi dal Matera a Barletta valgono il quarto posto con Lecce, Lamezia, Casertana e Catanzaro. Ma quanta fortuna per i lucani. Il Barletta non è sembrata affatto una squadra reduce da tre sconfitte consecutive, esprimendo costantemente bel gioco e mettendo alle corde gli ospiti per quasi tutta la gara. Tantissimi i meriti del numero uno materano Baiocco, davvero decisivo al Puttilli. Ma qualche errore di imprecisione (uno, clamoroso, di Fall nella ripresa) ha accompagnato inevitabilmente i biancorossi verso una sconfitta comunque ingiusta. Piacevole il match tra Lupa Roma e Casertana, con due squadre che si sono affrontate sempre a viso aperto non risparmiandosi mai. Laziali e campani sono in salute atletica e mentale e lo dimostrano. Pari giusto. Come giusta è stata la divisione della posta a Foggia tra i rossoneri e il Catanzaro. Perché, se i giallorossi possono recriminare per l'erroraccio difensivo che è costato il gol del pari dauno, i padroni di casa hanno condotto il secondo tempo all'arma bianca, indebolendo le difese immunitarie ospiti e meritando almeno il punto dopo un primo tempo più equilibrato. Foggia quindi spumeggiante, sebbene la rete di Iemmello sia nata da una gaffe partorita sull'asse Rigione-Scuffia. In sostanza: quando D'Allocco mette al centro un bel traversone, Rigione lascia sfilare il pallone come se attendesse l'uscita di Scuffia. L'ex portiere del Melfi avrà chiamato davvero la palla al compagno o l'ingenuità è ascrivibile soltanto al centrale giallorosso? Non lo sapremo mai. La Vigor Lamezia, dopo aver messo sotto il Catanzaro, si toglie lo sfizio di vincere un altro derby di lusso umiliando, addirittura, la Reggina. Partita senza storia dopo una mezz'ora che gli amaranto avevano comunque interpretato bene. Poi è venuta fuori la furia biancoverde. Durissime le parole a fine gara del patron Foti, che ha detto di sentirsi "umiliato" ed ha parlato di "prestazione indecorosa" e di "poco rispetto per la maglia amaranto", chiudendo con un'affermazione perentoria: "Da noi c'è qualcuno che non ha idea di cosa voglia dire indossare questa maglia".

Che la Reggina possa soffrire di un problema di adattamento alla categoria è una possibilità. Di certo la recente penalizzazione, e il relativo impatto psicologico che ne può essere scaturito, non può affatto essere una giustificazione per una squadra che si scioglie come neve al sole alle prime difficoltà. E che, in ogni caso, non stava tenendo un ruolino di marcia degno di chi voglia davvero provare a dare fastidio alle grandissime. Parte della critica punta il dito su Cozza per alcune scelte tecniche. Fatto sta che Foti gli ha riconfermato la fiducia chiarendo che tutti, da adesso, devono sentirsi in discussione. Anche il Melfi, come l'Aversa Normanna, ancora non riesce a vincere una partita ma il primo tempo gialloverde disputato al Valerio contro il Messina, ha lasciato buone sensazioni. Diverse le occasioni create dai normanni ed alcune sprecate malamente da Fella e Berardino. Insomma, il Melfi almeno nei primi 45' ha dimostrato di poter imporre, quando ha una maggiore serenità psicologica, il proprio gioco anche in casa. Il crac casalingo del Savoia col Martina dà il via al ribaltone tecnico operato dall'au Maglione. Arriva Guido Ugolotti, condottiero abituato a subentrare nelle situazioni difficili ed a gestire terremoti e processi di assestamento. Come dimostrato, del resto, lo scorso anno a Caserta. Vincente l'arte persuasiva di Maglione, che è riuscito a strappare la promessa risolutiva del tecnico di Massa nonostante il corteggiamento del Cosenza. Una parola poi mantenuta senza tentennamenti. La crisi del Savoia ha diverse cause che comunque non possono essere riassumibili con le esclusive responsabilità del tecnico palermitano, che sicuramente esistono (squadra quasi sempre incapace di fare gioco e di esprimere la ferocia adatta per un campionato come questo) ma non sono le sole. Qualcosa a livello di organico va rivisto perché più di un elemento ha deluso le aspettative. Maglione lo sa ed è pronto ad intervenire a gennaio. Pur nella consapevolezza che ogni movimento economico va ben ponderato per una società che non ha una vera proprietà e che vive di autogestione e contributi federali. Anche per questo bisognerà sbagliare il meno possibile, ma ipotizzare l'arrivo di top player a Torre Annunziata (piazza che in linea teorica lo meriterebbe) sarebbe un azzardo ed un sogno irrealizzabile. Il collasso dell'Ischia contro la Paganese, invece, non porta ad alcuno scossone tecnico, nonostante la terza sconfitta consecutiva. I soci gialloblù hanno infatti deciso di riconfermare Antonio Porta in panchina sebbene i tifosi ne chiedessero la testa già dalla scorsa settimana. Porta, dal canto suo, ha confermato senza mezzi termini di non sentirsi amato sull'Isola e di non riuscire a spiegarsene il motivo. Qualche frizione all'interno della società, sul ruolo di Porta, comunque c'è, tra "lealisti" e dissidenti. L'unica certezza è data, al momento, dalle dimissioni da ogni incarico societario da parte del presidente Pino Taglialatela, il quale resta però a disposizione dello staff tecnico come preparatore dei portieri. Segno di una coesione che sta perdendo colpi e che richiede nuovamente ordine ed idee chiare, anche a costo di fare un passo indietro. Altrimenti questa situazione di caos societario non potrà che continuare a riflettersi sugli umori dei gialloblù e sui loro risultati in campo. Festeggia per la prima volta in trasferta la Paganese, per la quale Sottil ha rispolverato il modulo (4-3-2-1) che, già dopo la gara col Melfi, aveva rivelato di preferire rispetto al 4-3-3. Un modulo che peraltro ha esaltato Eric Herrera, messo in tandem con Caccavallo alle spalle di Bernardo, e autore di una splendida doppietta. E nell'11/a giornata sono previsti due match di alta quota come Bevevento-Vigor Lamezia e Matera-Salernitana, nei quali potrà succedere di tutto. Anche Paganese-Barletta, più in basso, si preannuncia sfida delicata. Paganese finalmente in grande forma ma Barletta (a -1) sempre indomito, e ultimamente sfortunato.