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Mantova, lettera del Peter Pan Musso all'ornitorinco Di Loreto

Mantova, lettera del Peter Pan Musso all'ornitorinco Di LoretoTUTTO mercato WEB
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com
giovedì 1 dicembre 2016, 00:412016
di Tommaso Maschio
fonte http://mantovafootballclub.it

Bruno Bompieri, Battista Tirelli e Carlo Giovanardi sono persone speciali, di altri tempi. Tempi in cui il senso dell'onestà, della lealtà e di quei sani principi che contraddistinguevano la correttezza dei veri rapporti umani. Tempi in cui una stretta di mano era sacra e assumeva un valore assoluto, tempi in cui un impegno preso veniva onorato e non disatteso alle prime difficoltà.

Sono di natura un curioso ed il mio carattere complesso e articolato è fortemente contraddistinto da una forte componente "sognatrice" che mi rende un eterno Peter Pan con conseguenze non sempre felici e vincenti, ma comunque sempre realizzate con la consapevolezza di sentirmi corretto nei confronti del prossimo e decisamente in buona fede. Insomma amo volare e ricercare avventure che mi possano permettere di farlo, ma soprattutto amo e gioisco quando vedo altre persone volare intorno a me e a loro volta sentirsi protagonisti di una avventura entusiasmante. Molte volte nella mia vita ho avuto la possibilità di gioire attraverso percorsi inebrianti, altre volte ho sofferto di pesanti e cocenti delusioni. Ma di una cosa sono certo, difficilmente cambierei qualcosa rispetto ai miei 53 anni di intensissima vita della quale mi sento fiero e orgoglioso. Ho sempre vissuto con la irrefrenabile consapevolezza che ogni istante della nostra esistenza potrebbe essere l'ultimo ed ecco perché non vale la pena sprecarlo o viverlo senza emozioni...

Ho accettato di buon grado, accompagnato dal mio eterno amico Piero, l'invito a cena in una locanda nel mantovano rivoltomi nella primavera di due anni fa da Bruno, Battista e Carlo. Il loro racconto fortemente appassionato del Mantova Calcio e di tutte le contraddizioni legate negli ultimi anni a questa gloriosa società mi ha incuriosito. Gli occhi di Bruno diventavano lucidi soprattutto quando mi spiegava la sofferenza vissuta e la poche gratificazioni ricevute, ma nonostante tutto era lì e ci credeva ancora. Per se stesso, ma soprattutto per il suo Mantova. Mentre ascoltavo tutto questo percepivo che stavo già cominciando ad appassionarmi alla nuova avventura...

Serafino è uomo pratico e concreto, è sempre stato un vincente negli affari ed è la parte di me che non ho e non avrò mai ed ecco perché fondendomi con lui formiamo qualcosa di insolito e particolare, non facilmente comprensibile per chi non ne conosce a pieno le fondamenta e le potenzialità. Lui nella sua vita ha realizzato cose incredibili e tangibili. Io ho sempre cavalcato i sogni e amato fortemente me stesso e l'essere umano in genere. Avete presente l'ornitorinco? L'ornitorinco ha caratteristiche talmente strane e particolari che solo dopo cento anni gli studiosi del settore sono riusciti a trovargli una collocazione scientifica, in una tipologia creata apposta per questo strano animale. Una cosa però mi sento di garantire: nonostante tutte le nostre contraddizioni, stranezze, improvvisazioni ed esternazioni siamo e restiamo (e chi ci conosce fino in fondo lo sa bene) persone leali e corrette.

Ho convinto Serafino a seguirmi nell'avventura Mantova credendo ancora una volta di potere cavalcare un sogno, convincendolo che anche in un mondo a noi sconosciuto avremmo potuto creare qualcosa di nuovo, di avvincente, di entusiasmante.
Ed i primi segnali sono stati incoraggianti. Convinco il Milan a fare un'amichevole col Mantova! Che emozione quella sera al "Martelli". Un pubblico incredibile, un'atmosfera magica.

I sogni svaniscono ben presto e le atmosfere magiche si trasformano in momenti tristi quando i conti non tornano in tutti i sensi. I risultati sportivi non arrivano e con loro non arrivano nuovi soci disponibili a contribuire al progetto Mantova. Anche gli aspetti economici non tornano mai e sono sempre più gravosi. Dopo innumerevoli errori gestionali e tecnici un uomo tanto esile quanto motivato e determinato salva la stagione sportiva 2015/2016 attraverso lo scontro play out contro il Cuneo. Il suo nome è Luca Prina e di lui conserverò uno splendido ricordo e un'immensa stima come uomo e come professionista.

Illuso di averci finalmente capito qualcosa ed incapace ancora una volta di avere convinto altri potenziali partner a contribuire al progetto Mantova, grazie al ritrovato entusiasmo dell'ornitorinco riprendo l'avventura sportiva 2016/17 certo che stavolta sarà diverso. Ma Peter Pan e l'ornitorinco che si annidano in me commettono ancora una volta una serie di svarioni. Non si impara a fare calcio professionistico in un anno e mezzo. Lo dovrei sapere bene io che ce ne ho messi almeno tre per imparare qualcosa nel calcio dilettantistico...
Ultimi in classifica, costi importanti e una piazza che a ragion veduta non ne può più. Insomma sempre più soli.

Piangere? Deprimersi? Incazzarsi? A cosa serve tutto ciò?

Non ho mai amato gli eccessi. Ne quelli dovuti a facili esaltazioni ne quelli derivanti dalla disperazione. Ho sempre preferito ricercare soluzioni consapevoli per le quali non sempre la risposta è dietro l'angolo.

La soluzione va trovata, e presto, per il bene di Mantova e dei mantovani! Per il bene delle tante persone che hanno creduto ed ancora credono in noi. Per la gente per bene quali Matteo, Alfio, Laura, Barbara, Lara, Silvia, Paolo(Paso), Diego, Davide, Dante, Silvano, Giorgio e a tutte le persone che con passione quotidianamente dedicano il proprio tempo in favore della società. Per il bene dei tanti appassionati e tifosi mantovani che nonostante i tanti anni di sofferenza non mollano mai.

A te caro ornitorinco la difficile decisione.

Sandro Musso