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Messina, Altobello: "Il mio futuro? Dipende dalla situazione del Parma"

Messina, Altobello: "Il mio futuro? Dipende dalla situazione del Parma"TUTTO mercato WEB
Errico Altobello
© foto di Federico Gaetano
giovedì 23 aprile 2015, 18:092015
di Luca Esposito

In casa Messina la salvezza è un obiettivo che si può raggiungere: il difensore centrale Errico Altobello è uno di quelli che spingono l’ambiente a crederci perché la squadra subisce pochi gol con la nuova cura Di Costanzo. La società siciliana, risalita dai Dilettanti alla terza serie in pochi anni, attualmente sta cercando di salvaguardare il bilancio e la categoria, e nonostante le difficoltà non ha preso un punto di penalizzazione: Lo Monaco sta cercando di rispettare tutti gli impegni, anche se attualmente non ha ricevuto il sostegno che sperava. Intervenuto a TuttoLegaPro.com, Altobello riconosce che l’unico modo per cercare di salvare il club è mantenerlo nei professionisti.

“A Messina eravamo partiti con prospettive diverse da quelle che poi si sono verificate – spiega Altobello il quale poi rivela – C’era stata per me la possibilità anche di andare a Salerno a inizio stagione, ma a Messina avrei ritrovato mister Grassadonia che mi conosce bene: è stato lui a farmi crescere maggiormente come calciatore, prima di cominciare a lavorarci non ero il giocatore che sono diventato adesso. Ho fatto questa scelta, ma c’è stata tutta una serie di situazioni a Messina e quindi ora ci troviamo nella situazione in cui siamo”.

Mister Di Costanzo ha dato una capacità difensiva al Messina migliore rispetto a quella di prima, perché subisce meno gol.
“Probabilmente abbiamo anche maturato in noi la consapevolezza che siamo una squadra che deve salvarsi, anche per i nomi che abbiamo. Siamo anche più quadrati, ma direi che la differenza è stata questa. Siamo tutti più attenti e compatti perché pensiamo principalmente a non perdere, e non crediamo sia una politica sbagliata: le squadre che si trovano più su in classifica solitamente sono quelle che subiscono meno gol”.

Lei è di Cava de’ Tirreni, non sono tantissimi i cavesi che giocano da professionisti, perché possiamo citare anche Raffaele Schiavi del Catania, Rispoli del Palermo, Coda del Parma, Masullo del Teramo… il suo sogno calcistico sarebbe finire la carriera nella Cavese?
“Certo, Cava è la città dove sono nato: io amo la mia città. Se ci dovesse essere la possibilità, quando la Cavese sarà tornata nel calcio che conta, si potrebbe anche valutare. È pur sempre una delle piazze calcistiche dove si mastica più calcio in Campania. Sarebbe bellissimo ritrovarci tutti insieme, magari trovarci in altri palcoscenici per la Cavese che ultimamente non ha vissuto anni bellissimi”.

Avrebbe rifatto questa scelta di preferire Messina a Salerno?
“All’inizio fu una scelta tecnica. Però con i se e con i ma non è proprio possibile pentirsi. Quest’anno, nonostante non mi trovi nella posizione in classifica che ha la Salernitana, non ho rimpianto di essere andato da un’altra parte, ma è chiaro che giocare a Salerno è stato importantissimo: ho vissuto dei bei momenti perché stavamo andando in B, parlo di quattro anni fa, e Salerno oggi come allora meriterebbe la Serie B per la tifoseria che ha. Per me era importante ritrovare la continuità che avevo a Bari e che avevo inizialmente ritrovato a Savona, e l’ho ritrovata giocando a Messina. Però la mia speranza è di poter tornare a fare il salto”.

Nei play-off ci saranno squadre attrezzatissime, chi vincerà?
“Penso che le squadre del nostro girone possano essere considerate le più forti rispetto a quelle degli altri gironi. Ho visto il girone Nord ed è tutt’altra cosa, lì si privilegia il gioco, mentre al Sud bisogna combattere di più, scontrarsi con l’ambiente, quindi è questa la differenza”.

Si sarebbe aspettato che Ninni Corda, suo ex allenatore al Savona, scendesse al Sud?
“Può darsi, per come lo conosco è un sanguigno. L’anno scorso mi ha fatto crescere molto dal punto di vista caratteriale, è sardo e solo al Sud poteva trovare la giusta piazza”.

Il futuro di Altobello?
“Sono in prestito dal Parma al Messina, e ora sto aspettando l’evoluzione della situazione, poi si valuterà. Ma a me piacerebbe ambire al salto di categoria, o affrontare un campionato di vertice in Lega Pro. Mi sento abbastanza maturo per poter fare anche la B comunque”.