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Messina, tre mesi per tornare grandi: la rivincita di Grassadonia

Messina, tre mesi per tornare grandi: la rivincita di GrassadoniaTUTTO mercato WEB
© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com
lunedì 14 aprile 2014, 08:052014
di Stefano Sica

A volte i miracoli accadono. Anche se parlare di miracolo nel caso del Messina sarebbe quantomeno improprio. Per la forza di un organico largamente modificato a gennaio e la passione di una piazza affamata che torna finalmente a respirare aria di grande calcio dopo sei anni di purgatorio (nel 2008 ci fu l'ultimo campionato di B, il fallimento del club di Franza e il nuovo inizio dalla D). Fatto sta che la fuga per la vittoria dei peloritani ha avuto dell'incredibile. Un girone d'andata insufficiente nonostante programmi molto più avanzati. Una squadra incapace di tirarsi fuori dalla strettoia della bassa classifica, il fantasma della D e la (quasi) rivisitazione di tutto un progetto studiato in estate. Tra le squadre del girone B della Seconda Divisione che sono approdate nella Lega Pro unica, infatti, il Messina è l'unica che ha vegetato per lungo tempo tra gli ultimissimi posti, prima di risvegliarsi dopo il giro di boa con un cammino da record. Si sa, il patron giallorosso Pietro Lo Monaco è uno abituato a forgiare più che a consumare i propri tecnici. Insomma, non è proprio un dirigente con la fama di mangia allenatori, già dai tempi di Catania. Lui li vuole sempre aziendalisti e coinvolti nel progetto. Anche così si spiega la fiducia prolungata in Gaetano Catalano, esautorato solo dopo una brutta sconfitta casalinga con la Vigor Lamezia ad inizio dicembre. Con Grassadonia, preferito dalla società a Tommaso Napoli (poi approdato al Martina), la riscossa non è stata immediata. Fino a metà gennaio, infatti, i siciliani hanno avuto un andamento altalenante. Logica conseguenza di una fase di transizione. E proprio dicembre è stato il mese in cui il duo Lo Monaco-Ferrigno ha pensato che l'unico modo per raddrizzare questa annata fosse quello di cambiare volto alla rosa. Non a caso, nella vittoriosa gara col Sorrento, figuravano tra i giallorossi ben 4 elementi prelevati a gennaio: D'Aiello, Pepe, Squillace e Bernardo, oltre ai neo entrati De Vena e Caturano. I due attaccanti prelevati rispettivamente da Viareggio e Casertana. Tanti altri che avevano reso al di sotto delle aspettative hanno cambiato aria. Lo spartiacque del torneo peloritano c'è stato a Frattamaggiore, nella sfortunata gara persa con l'Arzanese il 19 gennaio. Sconfitta a cui è seguita una feroce contestazione da parte dei tifosi presenti in Campania.

Da quel momento il Messina non si è fermato più: 29 punti in 12 partite hanno trascinato inevitabilmente il gruppo nella Lega Pro unica. Ma già allora Grassadonia stava plasmando una squadra in via di ricostruzione. Adattandola al 3-5-2, modulo che si è rivelato più congeniale e che ha esaltato al massimo le caratteristiche di Costa Ferreira. Insomma, si è vista la mano del ragazzo di Salerno reduce da un biennio autorevole a Pagani. Ed elegante nel tributare i giusti meriti anche al suo predecessore dopo il ko rifilato ai rossoneri costieri. Quel Sorrento specchio del suo destino vincente: dall'esordio vittorioso al campo Italia al giorno della festa promozione che ha reso felici i 7000 del San Filippo. Sulla sua permanenza a Messina, però, è ancora mistero. Non si sbilancia il tecnico e non lo fa neanche Lo Monaco. Che comunque rilancia e dice di volere la B. Rivelando di aver fatto pervenire una proposta anche allo stesso Costa Ferreira. Un'offerta su cui il fantasista portoghese sarà chiamato a rispondere al più presto. "I contratti li firmiamo di anno in anno: incontreremo Grassadonia in questi giorni. Resterà se dimostrerà di essere fiero di sedere sulla panchina del Messina", ha sentenziato Lo Monaco. Vedremo. Ma interrompere questa sinergia sarebbe folle. E anche inspiegabile. Perché il nuovo Messina può e deve ripartire da Grassadonia. Colui che l'ha riportato ai fasti di un tempo.