Nove mesi dopo finisce l'incubo per il Como: inizia l'era Puni
Attorno alle 19 di ieri sera il Como è passato ufficialmente nelle mani di Akosua Puni Essien, imprenditrice ghanese-britannica e moglie di Micheal Essien, che ha portato a termini il closing dopo aver vinto l'asta fallimentare due settimane or sono e aver versato la prima tranche da 100mila euro per l'acquisizione del club. Quindici giorni intensi che hanno tenuto col fiato sospeso i tifosi lariani visto che il tanto atteso closing era slittato in più di un'occasione a causa di problemi tecnici legati alle banche facendo temere che si arrivasse al primo aprile con una bruttissima sorpresa. Con qualche ora di anticipo sulla scadenza dei termini, prevista per oggi e non derogabile, invece sono arrivati i soldi – 137mila euro – e le firme sui contratti che sanciscono il salvataggio del Como
Sono stati mesi intensi quelli che si sono succeduti da luglio scorso quando la vecchia società è fallita, pur riuscendo a salvare la Lega Pro grazie all'esercizio provvisorio e al lavoro del curatore fallimentare Francesco Di Michele. Mesi di aste deserte – ben tre – di voci, di cordate che si dicevano interessate senza poi palesarsi al momento opportuno e di paure per la fine di una storia pluricentenaria come quella degli azzurri. Mesi in cui la squadra e il tecnico Fabio Gallo non hanno mollato di un centimetro riuscendo a navigare a debita distanza dalla zona retrocessione tanto da lottare per un posto nei prossimi play off visto l'ottavo posto con cinque punti di vantaggio sull'undicesimo a sette giornate dalla fine della stagione regolare. Ora l'avvento della nuova società potrebbe dare una spinta ulteriore, in termini di entusiasmo e non solo, alla squadra e alla piazza per mantenere quantomeno la posizione e ben figurare poi negli spareggi per la Serie B. Dal primo aprile inizia un nuovo capitolo nella storia dei Como.