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Paganese, Grassadonia: "Persa una partita da polli. Colpa anche mia"

Paganese, Grassadonia: "Persa una partita da polli. Colpa anche mia"TUTTO mercato WEB
© foto di Giuseppe Scialla
lunedì 31 ottobre 2016, 15:352016
di Stefano Sica

"Siamo dei coglioni. Scusate il termine, ma non è possibile dilapidare quanto fatto in campo con la personalità e l'intraprendenza di voler sempre giocare al calcio". Inizia così lo sfogo di Gianluca Grassadonia, tecnico della Paganese, dopo il match perso a Catania 2-1. Una gara fotocopia di quella di Cosenza, con gli azzurrostellati in vantaggio e poi sorpassati in un breve lasso della ripresa per immaturità ed errori grossolani. "C'è grande amarezza perché perdere una partita così significa gettare all'aria tanti sacrifici e tutto quanto fatto di buono - continua l'allenatore salernitano -. Perdere così è clamoroso: quando una squadra esperta e scaltra passa in vantaggio, non può prendere due gol su due palloni buttati in area da 30 metri. A questo punto non è più un caso: se in 11 giornate prendiamo gol ad ogni tiro in porta così, significa che siamo dei polli. Giustificazioni o altro non hanno più senso ormai. Dobbiamo fare mea culpa, capendo che non possiamo permetterci più certe amnesie e certi regali. Faccio comunque i complimenti al Catania perché ha avuto cuore e carattere, ci ha creduto. Ma sul primo gol, arrivato da una palla laterale, abbiamo dormito.

E sul secondo eravamo con la difesa schierata su una palla buttata in area tanto per buttarla. Merito al Catania, ma grosso demerito da parte nostra. Prendiamo gol o su dormite colossali o, come a Cosenza, per atteggiamenti folli. Il Catania a volte ha preso il predominio, ma di tiri in porta reali non ne abbiam subiti. Nel primo tempo abbiamo avuto una palla clamorosa dove è stato bravo Pisseri, altre volte ci è mancato solo l'ultimo passaggio. Mi dispiace che Di Cecco abbia preso l'ammonizione alla fine quando su Cicerelli sono stati fatti quattro falli con lui lanciato a rete. Ma non voglio dare responsabilità a nessuno se non a me: evidentemente non sono bravo e deciso a far svoltare l'andamento dei miei ragazzi. Il Catania resta comunque la "signora" della Lega Pro per qualità, bacino di utenza e società. E' una squadra destinata a crescere per i giocatori che ha".