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Parma, Faggiano: "Avevo perso le speranze, arrivo con la giusta grinta"

Parma, Faggiano: "Avevo perso le speranze, arrivo con la giusta grinta"TUTTO mercato WEB
mercoledì 7 dicembre 2016, 13:182016
di Ivan Cardia

"Mi ha fatto molto piacere la chiamata del Parma. Sono venuto con la voglia e la grinta che mi contraddistinguono". Prime parole da direttore sportivo del Parma per Daniele Faggiano che, come riportato da parmalive.com, si è presentato oggi alla stampa crociata: "Quando sono stato chiamato i ducali avevano già portato avanti un'altra situazione ma mi hanno voluto conoscere lo stesso. Ho dovuto aspettare giustamente la scelta e non vi nascondo che avevo quasi perso le speranze. Quando mi hanno chiamato ero a Verona, dovevo prendere un aereo. Mi ha fatto molto piacere averlo perso. A livello umano e professionale avrete una persona che discuterà su tutto ma senza rancore e senza problemi con nessuno. Cerco di avere un rapporto vero con tutta la squadra e con tutto l'ambiente: sono qui per cercare di portare questo club dove merita. Adesso siamo un po' indietro, serve fare più punti possibili per avvicinarci a quell'obiettivo che non nomino per scaramanzia. Da uomo del sud sono molto scaramantico. Posso assicurarvi che sono emozionato e teso: stare in questo centro e in questa città mi rende orgoglioso di essere arrivato qui con la mia caparbietà e la mia voglia. Ho passione, il mio hobby è diventato il mio lavoro. Se finisce la passione non sto qua a rubare soldi: mi interessa il progetto, non i soldi. Vi assicuro la massima professionalità: sarò battagliero su tutto, sia sul mercato che sul campo, ma sempre vero. Ci tengo a precisare, per rispetto di tutti, che io di mercato non parlo: ci sono partite importanti, devo ancora vedere come gioca e si comporta questa squadra, dentro e fuori dal campo. Io devo essere come il marito geloso della moglie. Non darò vita facile a nessuno, son venuto qui per portare risultati. Poi posso sbagliare scelte. Il gruppo ci porta dei punti, per questo non parlerò di mercato. Preferisco non parlarne piuttosto che dirvi cavolate. Voglio che la squadra sia più compatta, me compreso: da quando ho firmato faccio parte di questa famiglia. Quando sono venuto 10 anni fa in visita è stato un motivo d'orgoglio, figuratevi ora che è mio. Ah per precisare: sono Faggiano con due G, l'animale è con una. E non fumo. Non dimagrisco perché per fare la battaglia ci vuole il fisico.

Come ho detto prima, cercherò di tenere un gruppo compatto e di conoscere tutti i giocatori. Qualcuno lo conoscevo, qualcuno l'ho già avuto con me in passato. E ripeto che di mercato non parlerò. Dobbiamo sfruttare al massimo le verdure che abbiamo in casa: se dimostrano di essere verdure fresche non per forza devono andare via. Ora dobbiamo cercare di evitare gli alibi: cercherò di cementare il gruppo anche con il continuo confronto con staff tecnico e dirigenziale.

D'Aversa? C'è un rapporto di stima da sempre, da quando abbiam lavorato a Siena. L'anno scorso è stato sfortunato a incontrarmi, è stato esonerato dal Lanciano dopo la sconfitta contro il mio Trapani. Però si vedeva che stava facendo un ben lavoro e che ha le qualità: a Lanciano ha fatto bene in passato senza molte possibilità economiche. Anch'io avrei fatto la stessa scelta della società. Io la formazione voglio conoscerla solo dall'addetto stampa perché non voglio influenzare, nemmeno con gli sguardi, il mister. In modo da poter essere libero nelle mie eventuali scelte: come potrei esonerare un mister dopo avergli fatto la formazione? Cercherò di condividere il mercato con lui anche se potrà trovarsi in squadra giocatori che non conosce se li reputerò buoni investimenti per la società.

A fine anno sono andato via da Trapani per crescere a livello lavorativo, scegliendo Palermo in Serie A e rifiutando altre Serie B di valore per amore dei granata. La cavalcata è stata possibile grazie alla società e un grande presidente: è una piccola realtà che ci tiene molto. Sono arrivato con un Trapani messo male in classifica e ci siamo rimboccati le maniche. La stessa cosa che dovremo fare qui visto che anche qui ho trovato grandi dirigenti. Sul mercato abbiamo preso gente motivata che in pochi conoscevano e che poi tutti volevano. Il passato è andato, adesso c'è il presente. Non avevo l'assillo di lavorare: ho ripreso perché mi ha chiamato il Parma, altrimenti sarei stato tranquillamente a casa dopo l'esperienza a Palermo.

Budget per gennaio? Ancora no, prima devo vedere la squadra. Per fortuna io e i miei collaboratori eravamo già venuti a vedere il Parma in passato, per altri motivi. Un'idea ce l'abbiamo ma devo entrare dentro lo spogliatoio. Io i problemi li risolvo in famiglia, all'interno. Da fuori tutti possono parlare, io gli eventuali problemi voglio vederli da dentro e poi risolverli. Inoltre non basta avere il budget giusto, ricordo che c'è una lista di 16 over da rispettare".