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Piacenza, Taugourdeau: "Se arrivo in Serie B mi faccio un tatuaggio"

Piacenza, Taugourdeau: "Se arrivo in Serie B mi faccio un tatuaggio"TUTTO mercato WEB
© foto di Tommaso Sabino/TuttoLegaPro.com
domenica 26 marzo 2017, 00:202017
di Alessandra Stefanelli
fonte Gazzamercato.it

“Se arrivo in Serie B con il Piacenza mi faccio un tatuaggio. Sarebbe un risultato incredibile”. Sorride ma dentro di sé crede all’impresa. D’altronde se hai segnato già 9 gol e di professione fai il regista sognare in grande è lecito. Anthony Taugourdeau sta trascinando con le sue prodezze il Piacenza ai playoff per la promozione in Serie B. Sei vittorie consecutive griffate dalle perle su punizione del centrocampista francese. Di Marsiglia precisa lui: “Da ragazzo ero tifosissimo dell’OM, ma in Italia ho perso un po’ l’attaccamento nei confronti della mia città. Anzi si può dire che ormai sono italiano. Ho una compagna italiana Elena e un bimbo Alessandro che è il mio primo tifoso. Abitano a Carpi; perché lei fa la maestra e non può spostarsi. Appena posso lì raggiungo: quest’anno siamo abbastanza vicini per fortuna. Loro sono la mia felicità. Tutti i tatuaggi che ho sul braccio sono dedicati a mio figlio”. Idem le reti. E proprio a Carpi Taugourdeau nella stagione 2009/10 ha stabilito il suo record di gol (nove) eguagliato sabato scorso con la punizione vincente contro la Carrarese: “È stato un anno importante per me, il primo da titolare e alla fine centrammo la promozione in Lega Pro.

Sono arrivato dopo il fallimento del Pisa. C’era Giuntoli come direttore sportivo, che ora è al Napoli, e alcuni dei ragazzi che hanno fatto tutta la cavalcata sino alla Serie A”. Anthony era arrivato in Italia, appena diciottenne, l’anno prima: “Mi aveva voluto Aldo Dolcetti alla Spal, ma dopo il ripescaggio in C1 fecero altre scelte. Così arrivò la chiamata di mister Ventura che mi portò al Pisa in Serie B”. E proprio l’attuale commissario tecnico della nazionale italiana ha ricoperto un ruolo fondamentale nelle crescita del metronomo biancorosso: “Mi riempiva di consigli. I suoi insegnamenti sono stati molto importanti. Nei primi mesi non spiccicavo una parola d’italiano e Ventura mi parlava in francese. Poi non posso scordare l’esordio: mi ha lanciato da titolare al San Nicola contro il Bari di Conte. C’erano 50mila persone, un esordio da brividi…”. Nel 4-2-4 di Ventura Taugourdeau giostrava sulla fascia: “È stato Daniele Fortunato all’AlbinoLeffe a trasformarmi in regista. Lui giocava in quel ruolo e con il suo aiuto ho trovato la posizione ideale per esprimere le mie doti”. Tau si mette in luce, ma non tutti a Bergamo credono in lui: “Diciamo che il presidente Andreoletti non aveva particolarmente fiducia. Così ho perso un paio di stagioni. Poi a Santarcangelo ho ritrovato una maglia da titolare”.