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Pres. Andria: "Crisi dei club: più spazio agli under e riduzione del format"

Pres. Andria: "Crisi dei club: più spazio agli under e riduzione del format" TUTTO mercato WEB
© foto di S.S. Fidelis Andria
domenica 29 gennaio 2017, 00:052017
di Stefano Sica

L'1-1 del Torre contro la Paganese vale per la Fidelis Andria il quindicesimo risultato utile consecutivo (quattro vittorie e undici pareggi) e lascia i federiciani all'ottavo posto in classifica complice anche il pari a reti bianche della Casertana a Taranto. Un cammino positivo che, peraltro, ha elevato la difesa di Favarin come la migliore del girone subito dopo il Catania (18 reti subite dagli azzurri, 17 dagli etnei) nonostante il record di pari nel girone (13). Tuttavia, prima della gara con gli azzurrostellati, dal settore riservato agli ospiti (presenti in almeno 200 unità) si è alzato qualche coro di contestazione nei confronti del ds Piero Doronzo. Malumori che il presidente della Fidelis, Paolo Montemurro, rispedisce subito al mittente.

OBIETTIVO ATTACCANTE - "Abbiamo bisogno di una punta che riesca a concretizzare quanto prodotto e sappia attaccare maggiormente la profondità. Non abbiamo grandi necessità perché la squadra si sta comportando in linea con gli obiettivi stagionali. Troppi stravolgimenti a gennaio non danno la sicurezza dei risultati. Oggi avete visto tutti come abbiamo giocato: se c'è una squadra che esce dal campo col rammarico di non aver vinto, quella è la nostra. Non ci è stato indirizzato un solo tiro in porta e si è preso un rigore contro a sette minuti dalla fine".

CONTESTAZIONI PRE-PARTITA - "C'è stato qualche coro contro il ds Doronzo che, secondo me, sta operando molto bene. Per cui ritengo queste critiche ingiustificate. Come società non abbiamo mai venduto fumo: il nostro obiettivo è quello di entrare in zona play-off. Dopo un avvio altalenante, ci siamo assestati già dalla settima giornata tra il settimo e l'ottavo posto. Doronzo è un nostro uomo e lo difendiamo strenuamente".

SUL GOVERNO GRAVINA - "Il format a 60 squadre è sicuramente una conquista dell'attuale governance. Lo stesso presidente ha però confermato nel corso dell'ultima riunione che, qualora per qualche società non ci fossero le condizioni per sostenere questo campionato, si farà un passo indietro. Per quanto le 60 squadre siano state uno degli obiettivi di questa governance, non è detto che non si debba cambiare strategia. Il problema delle società di Lega Pro è la sostenibilità. Nell'ultimo incontro, abbiamo registrato molte situazioni preoccupanti non solo nell'immediato, ma anche in chiave futura. Molti club fanno sacrifici con le rispettive proprietà, e si impegnano a sviluppare i propri settori giovanili. E, come si è visto anche a Pagani, non si è sostenuti neanche dagli incassi o da un pubblico che ti permette quantomeno di attutire il colpo. Ciò vuol dire riversare tutto sulle proprietà e non è semplice. Ci saranno diverse innovazioni e scenderà il numero di over affinché si dia più spazio ai giovani. Così le società potranno servirsi di quei contributi che le consentiranno di godere di buona salute".