Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre alessandriaascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Pro Sesto, il club è fallito

Pro Sesto, il club è fallito
mercoledì 31 marzo 2010, 16:502010
di Stefano Sica

Dopo 47 anni di vita fallisce la Pro Sesto. Lo annuncia il portale sestonotizie citando fonti del Tribunale di Monza. La società biancoceleste, dopo le esperienze della vecchia U.S. negli anni '20 e '30 e del dopoguerra, era infatti rinata nel '63 col marchio di A.C. Pro Sesto. Il sodalizio di via XX Settembre passa quindi nelle mani dei curatori fallimentari Maurizio Oggioni e Pino Sorrentino, già chiamati nel 2004 in occasione del fallimento del Monza. Ha avuto poca fortuna, dunque, la gestione affidata all'ex ds Luciano Passirani il quale, appena in estate, aveva rilevato la Pro Sesto dalle mani della famiglia Pasini, formata da imprenditori con interessi nell'edilizia ed al timone praticamente da 25 anni. Non tutto, però, è perduto: il club verrà messo all'asta una volta fatte tutte le perizie del caso.

Sperando che, entro poche settimane, subentri un nuovo acquirente che potrà conservare il titolo sportivo. Fatto sta che adesso si aprono settimane decisive per il futuro del club. "Lavoreremo per riportare il calcio in questa città, nella categoria che merita. Ho esperienza per fare contemporaneamente il presidente ed il direttore sportivo della Pro Sesto", aveva detto avventatamente Passirani il giorno del suo insediamento. E' finita con l'accusa verso i Pasini di non aver pagato debiti pregressi derivanti dall'acquisizione della società ed un fallimento ampiamente evitabile. Una fine che fa male.