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San Marino, De Biagi congeda Acori e Giannitti: "Ora linea giovane"

San Marino, De Biagi congeda Acori e Giannitti: "Ora linea giovane"TUTTO mercato WEB
© foto di Marco Farinazzo/TuttoLegaPro.com
mercoledì 15 maggio 2013, 17:312013
di Stefano Sica

"Sono stati due anni bellissimi in cui abbiamo fatto bene: in questo campionato ho lasciato spazio al presidente. Quando qualcuno viene a San Marino io cerco di accoglierlo nel migliore dei modi". Inizia così la conferenza stampa dell'amministratore delegato Germano De Biagi, intervenuto a tracciare la situazione societaria ed i programmi futuri: "Non voglio fare polemiche ma solo considerazioni di fine campionato. Avessi voluto incidere, l'avrei fatto prima. Peccato che eravamo nei play-off e poi abbiamo bucato. Con me il San Marino è arrivato dalla Prima Categoria a dove è ora. Ho sempre fatto in modo che questa società crescesse coinvolgendo imprenditori che volessero partecipare al progetto. Lo faccio anche ora. A questa società voglio garantire futuro e solidità. Molti soggetti sono interessati a condividere questa esperienza. Il San Marino è come una famiglia per me. E di soddisfazioni ne ho avute tante, come le delusioni. Però le soddisfazioni di regola passano subito. Le delusioni ci vuole più tempo per metabolizzarle. Il ds Giannitti aveva una sponsor che lo imponeva e che doveva entrare in società. Anche se è indelicato dirlo, lo dico. Lui, come Acori, va bene in A o in B ma non in Lega Pro. Bisogna fare i conti coi bilanci e lavorare con i giovani che ti danno il minutaggio. Giannitti si è dimenticato il punto fisso della società: i giovani. Eppure ha visto tutti gli allenamenti e tutte le partite, e vanta buone relazioni con società di A. Noi non abbiamo giovani. Giannitti non ha mai visto partite del nostro settore giovanile. Sta tutto il tempo coi nostri giocatori ma per quello allora mi basta il team manager Andreatini. Giannitti è bravo, per carità, ha ottenuto dei risultati, ma non può stare in una società che lavora coi giovani. Lo stesso dicasi per Acori: non crede nei giovani e non è da Lega Pro. Ci tenevamo all'esordio di Benedettini e l'ho dovuto implorare. Acori vuole giocatori dai 30 anni in su, ha fatto giocare gli over anche alla fine con la scusa della qualificazione in Tim Cup. Poi abbiamo fatto 2 punti in 6 partite: abbiamo 24 giocatori con 12 titolari e gli altri trattati come scartine, non riserve. Basti vedere Doumbia e Cappellini che non ce la facevano più. Tanti giocatori non li ha mai utilizzati e questi mollavano. Lui chiedeva l'autorizzazione a rinunciare al minutaggio. Con Petrone, in verità, succedeva lo stesso.

Evidentemente sono poco aziendalisti e pensano ai loro risultati. Dobbiamo fare questo lavoro per il futuro per consacrarci in Prima Divisione. In B sarebbe stato fantastico ma avremmo rischiato di fare una mera apparizione. In C nell'88, alla nostra prima avventura, eravamo disorganizzati, impreparati ed inesperti. E siamo retrocessi. L'anno prossimo non ci saranno retrocessioni, un motivo in più per lavorare con gli under. Quando ho provato ad organizzare un incontro tra il nostro allenatore e quelli delle formazioni giovanili (Berretti, Allievi e Giovanissimi), Acori non si è visto. Aveva sempre un impegno che glielo impediva. Io ho parlato con un allenatore che mi diceva 'voglio allenare la prima squadra dalle 11 alle 14, il pomeriggio devo dedicarlo a seguire tutte le squadre del settore giovanile'. Chi è? De Argila. Ora non so se abbia sufficiente esperienza per allenarci, ma mi ha detto che sarebbe disposto a fare gli interessi della società. E' già tanto. Noi abbiamo rapporti con Luciano Capicchioni, che ora è negli USA. Lui vuole vedere i conti, è una persona corretta. Se vuole fare qualcosa la fa, è uomo di parola. Anche Pretelli ha contatti con diversi imprenditori che chiedono informazioni sulla nostra società. L'importante è mettere da parte i veti incrociati. E che chi venga abbia amore per questa società, le dia un futuro e la rafforzi. Avessi guardato ai miei interessi in passato, non avrei iscritto il San Marino al campionato. Non abbiamo mai avuto una penalità, abbiamo sempre onorato gli impegni, anche con i nostri fornitori. Nessuno deve mai reclamare qualcosa da noi, è un fatto di principio. Con Pretelli, sui giovani, abbiamo la stessa visione. Lo stimo molto, è un ragazzo eccezionale, ha grande passione. Forse gli manca l'esperienza necessaria per capire che i bilanci devono avere la priorità. E poi gli piace decidere senza confrontarsi molto, è un operativo. A San Marino la crisi economica è maggiore che in Italia. Noi non possiamo permetterci follie, per iscriversi oggi occorrono grandi sacrifici. Io non avrei mai preso Calvano e lo dissi a suo tempo. Mi dissero che, pur avendo piedi buoni, non aveva proprio una testa da professionista. E' un giocatore che ci è costato e forse abbiamo dovuto fare un favore a Braida. Per prenderlo abbiamo chiuso le porte a giovani magari già pronti".