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Savoia, l'ex Ugolotti: "Non ho ricevuto un soldo dalla mia vecchia società"

Savoia, l'ex Ugolotti: "Non ho ricevuto un soldo dalla mia vecchia società"TUTTO mercato WEB
Guido Ugolotti
© foto di Luigi Gasia
martedì 28 aprile 2015, 14:082015
di Luca Esposito

Guido Ugolotti non ci sta: in riferimento a un articolo pubblicato su una testata locale, recante nomi e compensi dei tesserati del Savoia diramati da un tesserato della società, l’ex allenatore biancoscudato precisa di aver solo risolto il contratto con la società oplontina, quindi non avrebbe più avuto diritto a percepire mensilità riguardanti il periodo successivo alla risoluzione. Il mister non accetta di essere considerato alla stregua di un “mercenario”, ma TuttoLegaPro.com ha chiesto un commento a Ugolotti in merito.

“L’articolo in parte è veritiero, ma vedo che il signor Carruezzo si sta proponendo su tutti i vari siti nazionali, e questa di cosa di pubblicare i contratti secondo me non si era mai verificata prima. Non riesco a capire per quale motivo questa società (che praticamente non esiste) e il signor Carruezzo abbiano permesso di pubblicare queste cose. Il contratto con me fu firmato, ma Carruezzo si dimentica di dire che fu fatta una risoluzione del contratto in questione. Personalmente mi dispiace per i tifosi del Savoia, ma mi ha dato fastidio passare per un mercenario che prende quel tipo di soldi. C’è ancora da capire perché chi firma il contratto debba sentirsi responsabile del contratto: non è che l’allenatore possa prendere visione dei bilanci di una società di Lega Pro e capire se la società può fare quel tipo di contratto. Per quanto riguarda me e il mio secondo, non graviamo in quella maniera sulle casse della società, perché i nostri contratti li abbiamo risolti. Carruezzo secondo me doveva specificare questo aspetto, e non riesco a capire perché siano stati messi in piazza tutti i contratti negando la più semplice privacy di tutti, forse l’hanno fatto per farci passare per mercenari? Non è così, se no sarei stato esonerato e starei a casa percependo soldi”.

Ma lei quante mensilità ha ricevuto per la durata effettiva del contratto?
“Nessuna. Sono andato al Savoia ai primi di novembre firmando il contratto, poi ai primi di gennaio sono andato via firmando la risoluzione e mettendomi d’accordo per una cifra che è uguale a quella che prende probabilmente anche mister Papagni, se faccio riferimento a quello che è stato scritto nell’articolo come termine di paragone. Ma non ho preso neanche una lira”.

Pensa di rivalersi?
“E’ normale che almeno le due mensilità per cui ho lavorato vedremo in che modo recuperarle, come hanno fatto i giocatori. Vedremo di elevare vertenze tramite Lega, e speriamo ci venga riconosciuto almeno il minimo di quello che ci spetta”.

Si era parlato di sbloccare la fideiussione che fu pagata dal Savoia a inizio stagione.
“Sarebbe una violazione secondo me: la fideiussione è a garanzia per i tesserati, la Lega Pro dovrebbe fare una deroga alla norma. A meno che non ci sia un curatore fallimentare, credo che non possa essere sbloccata. Che mi risulti, il Savoia non ha deciso di portare ancora i libri in tribunale, quindi se questa fideiussione venisse data in mano agli attuali amministratori, loro potrebbero pagare chi vogliono. Invece il curatore fallimentare dovrebbe sicuramente pagare prima i tesserati, che sono le persone aventi diritto per prime: questa credo sia la prassi, poi può esserci anche qualche cambiamento. Io vedo anche da parte di Macalli un sostegno smisurato nei confronti del Savoia, e il fatto che una società che non paga (e non ha mai pagato) possa essere sostenuta così mi dà fastidio”.

E ora si parla del 5 maggio prossimo come possibile data di consegna dei libri in tribunale, proprio in caso estremo.
“Penso sia un passo dovuto. Mi dispiace per i tifosi e per la piazza, perché meritavano altre persone. Torre Annunziata poteva ambire a qualcosa di importante, ma penso che l’unico passo sia la consegna dei libri. È una società che al di là di qualche soldo dato dall’amministratore Maglione all’epoca tramite i contributi federali, non paga i giocatori in rosa e nemmeno i tesserati che stanno a casa… Quando ero lì i problemi già c’erano, difatti è stato preso un punto di penalizzazione per la vecchia gestione poiché non erano stati rispettati alcuni contributi di settembre e ottobre, e i problemi si sono accentuati: sono andati via dieci giocatori della vecchia gestione, che avrebbero potuto incidere sul bilancio, e non capisco come mai la nuova gestione di fronte a un nugolo di ragazzi (che costeranno poche lire) non sia riuscita a rispettare le scadenze. Dire che il budget del Savoia è di due milioni e mezzo è una stupidaggine”.

Lei è stato ricontattato dal Consorzio Segesta dopo la risoluzione?
“No, assolutamente. Il 7 gennaio ci mettemmo d’accordo per una parte di rimborsi che mi dovevano dare, con scadenze mensili che però non sono mai state rispettate finora. Dovrò andare presso il Collegio Arbitrale come hanno fatto i giocatori… Io sono stato uno dei pochi che hanno appoggiato il piano di ammortamento proposto da Carruezzo, rendendomi disposto a risolvere il contratto”.