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Sorrento, la squadra sogna e i tifosi si mobilitano per lo stadio

Sorrento, la squadra sogna e i tifosi si mobilitano per lo stadioTUTTO mercato WEB
© foto di Jacopo Duranti/Tuttolegapro.com
mercoledì 9 aprile 2014, 07:052014
di Stefano Sica

La rinascita dopo la grande depressione. Quando il calcio è capace di regalare colpi di scena improvvisi. Fino a due mesi fa il Sorrento sembrava moribondo. Condannato a recitare un ruolo da comparsa fino al termine del campionato, in uno psicodramma collettivo nel quale era stato raso al suolo qualsiasi soffio di ottimismo e di speranza. Poi 16 punti nelle ultime 7 partite hanno cambiato radicalmente il volto della stagione rossonera. Tutto è iniziato dopo la débâcle casalinga con l'Ischia di metà febbraio. Una sconfitta bruciante in un derby delicato, la contestazione feroce dei tifosi nei confronti del club e del tecnico Simonelli e le dimissioni quasi istantanee dell'amministratore unico Francesco D'Angelo. Una settimana bollente, prima del derby con l'Arzanese, durante la quale i gruppi organizzati della Curva Nord hanno avuto un faccia a faccia molto duro col trainer di Saviano invitandolo alle dimissioni. Questo dopo aver annunciato la decisione irrevocabile di non seguire più la squadra, in casa ed in trasferta, in aperto dissenso verso la proprietà, accusata peraltro di proteggere eccessivamente il tecnico. In questo scenario il tracollo sembrava imminente. Fatto sta che quegli eventi hanno avuto un effetto stimolante sulla squadra. Quasi terapeutico. Perché i rossoneri hanno finito per ricompattarsi e per rimettere insieme i cocci di un orgoglio perduto. E lo hanno fatto probabilmente perché in preda ad una reazione da isolamento. Separati da un ambiente sfiduciato. E da una società poco presente e vigile. Pratico ed essenziale in Abruzzo (con Chieti e Teramo) e in costiera col Foggia, assai sfortunato anche se ingenuo a Martina Franca, il Sorrento è apparso bello e a tratti feroce col Tuttocuoio. Tanto che il tecnico neroverde Alvini ha parlato dei rossoneri come l'unico team che in questa stagione ha creato difficoltà vere alla sua squadra. Domenica, a parte la presenza festosa e colorata di un centinaio di ragazzini under 16 e delle scuole calcio locali, invitati dalla società, è mancato ancora una volta all'appello lo zoccolo duro degli ultras. I quali, in nome di un vecchio e consolidato gemellaggio con i tifosi del Giarre, hanno preferito seguire i gialloblù siciliani ad Acireale nel derby promozione (poi vinto 2-0) col Real Aci. Giarre promosso in Eccellenza regionale e festa grande tra amici di antica data.

Difficile che questa decisione verrà rivista. Intanto per un fattore di coerenza. E anche perché dalle parti di Via Califano non emerge una personalità capace di mediare e di fare il primo passo, come sarebbe opportuno, verso i tifosi "dissidenti". I sostenitori rossoneri però, anche quelli apertamente ostili verso la società, si stanno attivando concretamente sulla questione campo Italia. E, dopo due riunioni pubbliche ma informali, sono vicini a costituire un comitato civico che porti sistematicamente una propria rappresentanza a discutere con l'amministrazione comunale sull'adeguamento dell'impianto costiero. Parlare di urgenza sarebbe paradossale, dopo anni di false promesse e di arido disinteresse da parte della politica cittadina (spalleggiata da una certa imprenditoria dalla vista troppo corta) nei confronti del prodotto calcio. Anni di consulenze inutili e di progetti messi in piedi per creare aspettative fittizie ed allentare le pressioni. Un aspetto di quella malapolitica che sta danneggiando il buon nome della Penisola, famosa per il turismo ma con evidenti tratti di arretratezza per quanto riguarda le strutture sportive. Vedremo cosa succederà. L'attualità ci parla della prossima partita col Messina. Da non fallire. Aggiudicarsi la promozione diretta si può. Ma, in attesa di capire con quali ambizioni arriverà il Melfi fra 10 giorni, al San Filippo sono d'obbligo i 3 punti. Arbitrerà Giovanni Luciano della sezione di Lamezia. Una scelta che il designatore Farina avrebbe potuto ponderare con maggiore attenzione. E che sta suscitando qualche malumore nell'ambiente. Perché la Vigor è diretta concorrente del Sorrento, sopravanzandolo di una sola lunghezza. Questione di opportunità. Nulla più.