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TMW RADIO - Degli Esposti: "Livello di professionalità nei vivai da elevare"

TMW RADIO - Degli Esposti: "Livello di professionalità nei vivai da elevare"
mercoledì 24 agosto 2016, 22:352016
di Stefano Sica

Processo di crescita del movimento giovanile in Italia e percorso di maturazione dei nuovi talenti nostrani. Questi i temi trattati a TMW RADIO da Alessandro Degli Esposti, osservatore Figc con un passato nella Ternana. Trentotto anni, spoletino, l'ex dirigente di Voluntas Spoleto e Sporting Terni viene da una fresca esperienza come Osservatore per le Rappresentative Nazionali Dilettantistiche. Di recente il sondaggio operato dalla Maceratese, che voleva affidargli la responsabilità del vivaio.

L'ESPERIENZA CON LE NAZIONALI - "E' stata importante da un punto di vista professionale, un arricchimento sotto l'aspetto calcistico. Sono grato a livello personale all'avvocato Barbiero, che è il capo delegazione delle rappresentative nazionali dilettanti, e al coordinatore tecnico Augusto Gentilini per questa grandissima opportunità che mi hanno dato. Mi hanno consentito di arricchire il mio panorama calcistico e di ritrovare un calcio che nell'esperienza alla Ternana avevo un po' tralasciato ma che sicuramente mi ha fatto intravedere qualità e prospettive in alcuni ragazzi, davvero inaspettate inizialmente".

CRISI DEL CALCIO ITALIANO - "Senza tanti giri di parole, è evidente che ci sia una flessione qualitativa. Questo è frutto di un periodo culturale di un certo tipo. E perché, da un punto di vista tecnico, siamo andati a snaturare certi principi che ci avevano portati a raggiungere risultati importanti nel passato. Con la riforma dei campionati, la qualità della quarta serie si è alzata sensibilmente, andando in controtendenza rispetto all'andamento del calcio italiano in generale. Nell'anno appena trascorso, in quarta serie ci sono state realtà che nulla hanno a che vedere con questo campionato, e di dilettantismo non hanno niente. Guardiamo le squadre che hanno vinto i rispettivi gironi: Sambenedettese, Piacenza, Viterbese, Parma o Venezia. Sono realtà talmente strutturate da essere di passaggio tra i dilettanti. E' evidente che per crescere ci sia bisogno di professionalità. E dovremmo andare a ricostruirla partendo dai settori giovanili, che altro non sono che la base sulla quale programmare il futuro nella maniera migliore".

CONTRIBUZIONI PER L'UTILIZZO DEGLI UNDER - "Anche la Lega Nazionale Dilettanti è cresciuta tantissimo perché, per ogni rispettivo girone, c'è una classifica di contribuzione per il maggior numero di under di proprietà utilizzati. Da questo punto di vista, le rispettive Leghe sono andate a costruire man mano qualcosa che permette l'utilizzo un po' più corposo, e magari forzato, dei giovani. Però dobbiamo andare a ricercare qualità negli istruttori, negli allenatori e nelle figure professionali che molto spesso vanno a gestire le società di calcio che oggi sono imprese che hanno fatturati".

RICAMBIO GENERAZIONALE PER LA NAZIONALE MAGGIORE - "Siamo un po' in ritardo. Ci sono delle difficoltà specifiche in alcuni ruoli anche in virtù dei cambiamenti tattici che sono stati sviluppati in quest'ultimo periodo. Si fa più fatica a ricercare, per esempio, difensori centrali che possano essere più aggressivi nelle marcature. In questo tipo di calcio, e sin dal basso, si sono sempre privilegiate altre forme di giocatori. I risultati rispecchiano questo. Ma certe flessioni sono anche strutturali e il ricambio generazionale dipende anche da un fattore di natura. Certi giocatori di prima fascia magari non fanno capo alla formazione di chissà quale allenatore, ma spesso si sono costruiti a livello genetico. Il calcio italiano ha comunque necessità di ritrovarsi e di continuare a crescere: è stato per anni il nostro fiore all'occhiello oltre che lo sport che rappresenta la cultura nazionale".

GIOVANI DI VALORE - "Nella loro valutazione bisogna stare molto attenti. E' un processo lungo e continuativo e si deve andare sempre coi piedi di piombo. Certi ragazzi possono subire dei cambiamenti dovuti ad aspetti che sono collaterali rispetto al calcio. Però ci sono dei giocatori che ho avuto modo di seguire come Felleca che è andato a Catania, Moccia del Catanzaro, Musto del Bologna, Rada dell'Inter, Tascone della Ternana, Acquadro del Venezia, Zanimacchia del Genoa. Sono prospetti che, secondo me, potranno dire qualcosa di importante per il futuro del calcio italiano. L'utilizzo degli under in serie D permette a ragazzi di 16-17 anni di giocare con continuità ed a volte è un percorso di crescita persino migliore di una Primavera di prima fascia. Per questo dico che i campionati di quarta serie possono essere un serbatoio importante per il futuro del nostro calcio".