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TMW RADIO - Fidelis Andria, Stendardo: "Record difensivo appartiene a tutti"

TMW RADIO - Fidelis Andria, Stendardo: "Record difensivo appartiene a tutti"TUTTO mercato WEB
Mariano Stendardo
© foto di Francesco Scopece/TuttoLegaPro.com
lunedì 23 maggio 2016, 17:512016
di Luca Esposito
Archivio Maracanã 2016
TMW Radio
Archivio Maracanã 2016
Luca Esposito intervista Mariano Stendardo, difensore dell'Andria, a Pomeriggio TMW Radio
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Con soli ventuno gol incassati la Fidelis Andria ha avuto la difesa meno battuta della Lega Pro insieme a quella del Benevento, e a capitanare la retroguardia dei pugliesi è stato Mariano Stendardo, trentatré anni, difensore centrale ex Grosseto, Salernitana e Barletta, che ha concesso un'intervista a TMW Radio anche con riguardo al futuro, considerato che le richieste di altri club (tra cui la Juve Stabia) non gli mancano.
"Sicuramente sono soddisfatto di questo ottavo posto che abbiamo raggiunto, la Fidelis era neopromossa e perciò era un'incognita nel campionato di Lega Pro, perché il calcio di questa categoria è diverso rispetto a quello dilettantistico. Sono stati bravi soprattutto il presidente, il mister e i giocatori, che hanno fatto una squadra importante con giovani anche di prospettiva. Riguardo al record difensivo, lo merita tutta la squadra".

Negli ultimi due campionati si è rilanciato perché ha giocato titolare nel Barletta e poi ad Andria, facendo bene, col risultato che sono arrivati ulteriori estimatori, tra cui la Juve Stabia come detto la scorsa settimana.
"Fa piacere, perché la Juve Stabia fa parte di quelle società che sono predestinate a tornare presto nel calcio che conta. Credo che prima o poi la Juve Stabia tornerà in Serie B, la piazza è importante, come pure lo sono altre città come Lecce e Foggia".

Pensa di rimanere ad Andria? Ce ne saranno le condizioni?
"Sicuramente sì, ho altri due anni di contratto lì, ho la fascia di capitano, la società mi reputa un giocatore importante, credo che ci siano tutti i presupposti per rimanere, ma tutte le valutazioni spettano alla proprietà".

E' anche il fratello di Guglielmo Stendardo, il difensore dell'Atalanta che di questi tempi è uno dei pochi in Serie A ad essere riuscito a conciliare studi e calcio professionistico. È un esempio?
"Sicuramente sì. Riguardo a mio fratello, al di là del fatto che sta facendo un'ottima carriera da calciatore, non è facile conciliare il calcio con gli studi, soprattutto ai livelli suoi. Merita i complimenti per la sua costanza. Io stesso non ho procuratore e siccome Guglielmo è avvocato, mi segue lui quando c'è da fare qualche contratto".

Pensa che i giovani in rosa abbiano acquisito quell'esperienza per poter guidare la Fidelis a un prossimo campionato migliore?
"Forse questo ci è mancato. Avevamo molti giovani di prospettiva, ma ci sono momenti in cui occorre l'esperienza. Forse il problema che abbiamo accusato è che nei momenti topici non ci siamo fatti trovare pronti nei momenti topici, eravamo addirittura primi nella fase iniziale. Per la prossima stagione l'entusiasmo non deve mai mancare, è un fattore importante per poter coinvolgere soprattutto i giovani".