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TMW RADIO - Pres. Monopoli: "Con Gravina si respira aria d'innovazione"

TMW RADIO - Pres. Monopoli: "Con Gravina si respira aria d'innovazione"TUTTO mercato WEB
© foto di Gabriele La Torre
mercoledì 16 novembre 2016, 16:272016
di Tommaso Maschio

Il presidente del Monopoli Enzo Mastronardi ha parlato ai microfoni di TMW Radio della rielezione di Gabriele Gravina come presidente di Lega Pro e dei prossimi obiettivi fissati per la crescita della categoria: "Sono molto soddisfatto della rielezione di Gravina, il mio pensiero l'ho manifestato chiaramente in assemblea e mi aspettavo questo plebiscito. Ero entrato con grande diffidenza nella Lega Pro perché si intravedeva una situazione non idilliaca, ma quando ho cominciato a respirare un'aria più pulita, innovativa e ho visto la creazione di una squadra fra i presidenti delle varie realtà, mi sono ricreduto. Gli obiettivi sono molto chiari, si vuole uscire da una concezione del calcio come business e tornare a un calcio visto e vissuto come sport. Il miracolo di Gravina è stato questo e speriamo che duri. Finché si penserà al calcio come un business che non appartiene allo sport non si crescerà mai. Adesso si parla di organizzare le società in modo più professionale e questo è l'obiettivo senza perdere il contesto in cui ci muoviamo e in cui lavoriamo. Spero realmente che il nuovo modo di affrontare il calcio che si è ormai consolidato in Lega Pro possa essere un momento di ripensamento per tutto il nostro mondo e sia in grado di indicare alle leghe superiori il percorso d'innovazione da intraprendere. Ho trovato nella maggior parte dei miei colleghi concordi su queste idee anche se poi non si può sempre andare d'accordo su tutto".

Sul momento della squadra: "Almeno all'inizio della stagione siamo partiti con i piedi per terra, senza grossi proclami e con l'obiettivo di mantenere la categoria. Non dobbiamo volare troppo e per questo penso che qualche volta uno schiaffone a realtà come la nostra può fare bene. Noi ne abbiamo presi due uno in Coppa Italia all'inizio e uno recentemente e ci sono serviti perché ci eravamo sentiti superiori, un po' presuntuosi come se ci sentissimo pronti a un'altra categoria. Dopo questi schiaffoni ho rivisto negli occhi dei ragazzi umiltà e consapevolezza".