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TMW RADIO - R. Iuliano: "Mi alleno con la Cavese, ma aspetto la L.Pro"

TMW RADIO - R. Iuliano: "Mi alleno con la Cavese, ma aspetto la L.Pro"TUTTO mercato WEB
© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com
giovedì 18 agosto 2016, 22:252016
di Stefano Sica

Una carriera lunghissima, svolta praticamente al Sud, e tre campionati vinti a Messina, Salerno e Potenza nonostante un'età (32 anni) che gli consentirebbe di calcare i campi ancora a lungo. Rino Iuliano, numero uno nativo di Pagani, è tra gli svincolati di lusso della Lega Pro, in attesa della proposta giusta che fortifichi in lui ambizioni e voglia di divertirsi ancora. Al momento, l'ex numero uno dell'Ischia si allena con la Cavese, club che lo avrebbe tesserato un secondo dopo il ripescaggio tra i professionisti. Poi la permanenza dei metelliani in D ha fatto saltare questo matrimonio. "Sono partito con la Cavese dal primo giorno di ritiro - dice intervenendo sulle frequenze di TMW RADIO -. Il ripescaggio in Lega Pro sembrava quasi certo. Poi questo non è avvenuto per una serie di motivi. Ma continuo ad allenarmi con loro, in attesa di trovare squadra in Lega Pro, perché mi sento parte del gruppo. Ma siamo in D e ci saranno scelte di under. E io stesso vorrei restare tra i professionisti".

PARENTESI ISCHIA E CRAC SOCIETARIO - "C'era gente come Bruno, Filosa, Moracci, Fall, Mancino, Calamai o Izzillo, un giovane già di esperienza. E' stata una stagione a tre volti. Abbiamo iniziato in modo fantastico, con un tecnico bravo come Bitetto. Si era creato l'entusiasmo giusto e ciò si è visto dai risultati: nella prima fase del campionato eravamo la rivelazione. La squadra era quadrata, poi è subentrata un po' di sfortuna con l'infortunio di Fall. Non avevamo una rosa ampia per rimpiazzare gli infortunati. A gennaio, come tutti sappiamo, specialmente al Sud, c'è l'abitudine di smantellare le squadre. E noi eravamo una bomboniera. La squadra è stata smantellata anche di alcune cose: dovevamo andare sull'isola e poi siamo rimasti a Napoli e non ci siamo di certo giovati di tutta questa indecisione e di queste distrazioni. La bomboniera Ischia è diventata pian piano un castello di sabbia. Potevamo riprenderci ma poi è andato sempre peggio. E' stato un peccato perché c'erano i presupposti per fare bene se gestiti in maniera diversa. Il mio concetto di squadra non si limita solo ai 25 giocatori della rosa e agli 11 che scendono in campo. Io parlo non solo di calciatori, ma anche di staff tecnico, di dirigenti, di fisioterapisti, di dottori, e, perché no, anche di tifosi e stampa. Non c'è stato il matrimonio tra tutti questi elementi. Ogni componente andava per la sua strada. Una squadra come la nostra, costruita in modo perfetto, è andata giù poco alla volta non solo per colpa dei giocatori".

SODDISFAZIONI IN CARRIERA - "Sicuramente la vittoria dei play-off col Potenza contro il Benevento, col salto dalla C2 alla C1. Poi la promozione con la Salernitana in B, anche se qualche anno dopo non abbiamo vinto la finale play-off in C col Verona di Mandorlini. Lì ci eravamo arrivati in una situazione societaria critica. Poi la salvezza in C2 col Campobasso e la vittoria del campionato col Messina. Di ricordi belli ce ne sono. Quindi c'è stato l'innesto degli under. Adesso va meglio, ma cinque o sei anni fa erano obbligatori. A 28 anni ero risultato il miglior portiere del campionato col Campobasso e mi trovai, da over, in difficoltà nel trovare squadra. Si diceva che ero vecchio e quasi entravo in crisi esistenziale. Ma questa è la politica di adesso e la dobbiamo rispettare anche se ci penalizza sia a livello occupazionale sia contrattuale perché perdi anche questo potere".

SULLA PAGANESE, SQUADRA DELLA SUA CITTA' NATALE - "Ora è difficile fare mercato. I giocatori non si muovono perché fino al 30 sarà tutto un punto interrogativo. Ci sono passato io con la Cavese. La Paganese ha un allenatore tra i migliori in questa categoria, quindi alla fine con qualche innesto dirà la sua come ha sempre fatto negli ultimi campionati. I giocatori che sono stati a Pagani hanno tutti mercato e sono sempre migliorati, vedi Caccavallo a Salerno o lo stesso Simone Guerri a Siena. La Paganese costruisce calciatori ed è un trampolino per tutti. La società fa sempre un'ottima squadra: ci sono persone competenti in panchina e fuori, e già ci sono alcune buone individualità come Pestrin o Marruocco. Con un buon tecnico è facile costruire, quindi sono fiducioso nella Paganese".

PORTIERI DI PROSPETTIVA IN LEGA PRO - "L'anno scorso mi ha fatto un'ottima impressione il portiere del Lecce, Perucchini. E' anche fisicamente strutturato per certi tipi di categoria. Di portieri bravi ne ho visti diversi negli ultimi anni. Adesso non è più un ruolo a sé e si sono create tante scuole di portieri. E' un ruolo in continua evoluzione, molto più curato in tanti aspetti. Prima ci si doveva affidare alle doti naturali. Il portiere moderno è invece un giocatore in tutti i sensi perché deve saper giocare coi piedi. Perucchini lo vedo prospettico per la serie A".