TMW - Vertenza Arezzo-Capone, Avv. Calabria: "Stabiliti principi chiari"
Vince Donato Capone il braccio di ferro con l'Arezzo che, dopo averlo sollevato dall'incarico all'inizio di settembre del 2014, gli aveva negato alcune spettanze economiche costringendolo a rivolgersi al Collegio Arbitrale della Lega Nazionale Dilettanti. Il tecnico salernitano era stato infatti scelto come vice da Eziolino Capuano, per poi essere esonerato dal club dopo appena un mese e mezzo di attività, appena sancita l'ufficialità del ripescaggio amaranto in Lega Pro. L'Arezzo è stato condannato, quindi, a versargli 8.800 euro a saldo del premio di tesseramento per la stagione 2014/15. Una sentenza che riafferma, di conseguenza, i diritti dei tesserati che abbiano sottoscritto un contratto con una società dilettantistica e che restano effettivi anche qualora lo stesso club usufruisca di un ripescaggio tra i professionisti nella stessa stagione sportiva.
"Siamo partiti da un principio cardine, che è quello dell'interesse di un allenatore a svolgere la propria prestazione - le parole rilasciate a TuttoMercatoWeb dall'avvocato, ed Agente Fifa, Arianna Calabria, che ha assistito Capone in questa vertenza -. L'esonero per un tecnico, anche dilettantistico, rappresenta sempre un danno. Tutto ciò anche se, nella fattispecie, un club si sia giovato di un passaggio da un campionato dilettantistico ad uno professionistico".