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Top & Flop di Arzanese-Melfi

Top & Flop di Arzanese-MelfiTUTTO mercato WEB
© foto di Prospero Scolpini/TuttoLegaPro.com
lunedì 31 marzo 2014, 07:052014
di Stefano Sica

Il Melfi blocca l'Arzanese nella 30ma giornata del campionato di Seconda Divisione/B e compie un importante passo in avanti verso la tanto agognata salvezza. E' finita in parità, il risultato probabilmente meno pronosticato alla vigilia. All'Arzanese, infatti, il punticino sarebbe bastato ben poco per sperare di salvare la pelle, mentre i lucani avrebbero provato a sparare l'ennesimo colpo grosso per ipotecare la permanenza in Lega Pro. Primo tempo molto equilibrato, con la squadra di Marra che non patisce alcun timore reverenziale anche se il Melfi fa capire a tutti gli astanti, con pochi, veloci e studiati movimenti, perché in trasferta è la capolista del girone. Una statistica che è anche un piccolo orgoglio per i giovani terribili di Bitetto (media 22.5, un altro marchio di fabbrica della società di patron Maglione). I partenopei però fanno la partita e pungono spesso con il loro 4-3-3 iper offensivo. Giannusa in regia è nella sua giornata migliore mentre Sandomenico manda in bambola Annoni, che poi casca in un banale fallo in area su uno scatenato Mangiacasale (trasforma Ripa). Nei gialloverdi si accende solo la luce di Tortori, veloce e tirato a lucido come sempre. Totalmente diversa la ripresa. Il Melfi prende in mano la gara e delizia gli spettatori con un calcio champagne che nessuno aveva mai osato nel fortino biancoceleste. Cresce Neglia, Muratore non fa sconti in mediana, Annoni, stavolta, annulla Sandomenico e anche Ripa sembra eclissarsi. Tante le occasioni divorate tra cui due clamorose di Neglia e Tortori, prima che quest'ultimo griffi il meritatissimo pari. Melfi spettacolare nelle proprie verticalizzazioni e nei suoi repentini cambi di gioco, Arzanese in costante difficoltà col proprio pacchetto difensivo. Marra si gioca la carta dei quattro attaccanti (con gli ingressi di Perna e Improta) ma non ne ricava benefici. E la squadra dà pochi cenni di vita. Bitetto però non rinuncia alla contromossa, facendo entrare Cascone per Scialpi e passando dal 4-3-1-2 ad un robusto 3-4-1-2 con Neglia alle spalle di Marolda e Tortori. Spreca proprio il neo entrato Marolda, egoista e sciupone, poi Tortori cincischia su un devastante contropiede normanno. Il Melfi, se una colpa la ha, è quella di mollare un po' la presa nel finale lasciando troppo spazio ai rivali. Caso sfiora il vantaggio sugli sviluppi di un calcio piazzato, poi arriva un rigore per fallo su Ripa ma l'assistente sbandiera un fuorigioco rendendo vana la decisione del direttore di gara. Finisce così, nel legittimo rammarico dell'ambiente biancazzurro che per un lungo periodo di tempo aveva sperato nel miracolo. Cinque punti da recuperare in quattro gare sono davvero tanti oramai. Il Melfi domenica va a Caserta. E ai Falchetti (come al Teramo) basterà un punto per seguire il Cosenza al tavolo delle regine. Il traguardo, per i normanni, è davvero vicino.

TOP

Mangiacasale (Arzanese, nella foto)
Si procura il rigore trasformato da Ripa e, specie nel primo tempo, mette spesso in difficoltà Pinna. L'ex Chieti brucia poi la chance del raddoppio (ottimo Perina) ma continua ad essere il biancoceleste più in palla. Nella ripresa, quando i compagni subiscono l'iniziativa del Melfi, si nota di meno anche lui.

Tortori (Melfi)
Gara di grande sacrificio e di straordinaria qualità quella dell'ex Paganese. Trequartista alle spalle del duo Cruz-Ricciardo, già nel primo tempo crea qualche scompiglio nella difesa biancoceleste partendo da dietro con dribbling ubriacanti e gustosi assist per i compagni. Nella ripresa è decisivo.

FLOP

Mora (Arzanese)
Gara opaca. Le sue discese sulla fascia sono polvere bagnata e, nel finale, si fa addirittura buttare fuori perché probabilmente dice qualcosa di gratuito all'arbitro. Giornata da dimenticare.

Ricciardo (Melfi)
In ombra. Ma ha valide scusanti. In primis, una condizione fisica non eccellente per via di un problema muscolare (fino a ieri mattina era in preallarme Marolda). L'attaccante di Bitetto finisce per risparmiarsi senza lasciare alcuna orma sulla gara.