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Moscati non ci sta: "Sono innocente e lo dimostrerò"
martedì 30 giugno 2015, 18:23Calcio
di Federico Bimbi
per Amaranta.it

Moscati non ci sta: "Sono innocente e lo dimostrerò"

Livorno. Marco Moscati, esterno del Livorno classe 1992, si presenta puntuale, alle 17, in conferenza stampa nei locali dello stadio Armando Picchi. Con lui, ad accompagnarlo, c’ è il direttore generale della società amaranto Paolo Armenia. Camicia bianca, sguardo deciso e tanta voglia di tener pulito il suo nome dopo la tempesta che sta per scoppiare dall’ inchiesta della Procura della Repubblica di Catania, secondo la quale il presidente degli etnei Antonino Pulvirenti, assieme al suo vice Pablo Cosentino e all’ ex diesse siciliano Daniele Delli Carri, avrebbero combinato cinque match della Serie B appena conclusa, tra cui Catania-Livorno del 2 maggio, con l’ intento di salvare i rossoazzurri. Armenia ha aperto la conferenza stampa indicando che “è stato il giocatore stesso a chiedere di convocare questa conferenza stampa”, e che “la società è certa nell’ estranietà dei fatti sia di Moscati, che di Bernardini”. Poi parola a Moscati.

Il giocatore, su ordine tassativo della società, non ha risposto alle domande dei giornalisti presenti, e si è limitato a leggere un comunicato stampa che porta la sua firma. In apertura della nota che ha letto, il giocatore amaranto ha ricordato l’ appartenenza alla maglia amaranto, con la quale ha fatto tutta la trafila delle giovanili, sino al debutto in un caldo sabato di fine maggio del 2011, con Novellino in panchina, contro il Frosinone. Successivamente, Moscati ha affermato di non conoscere nessuna delle persone coinvolte nella vicenda e, di conseguenza, ha negato di aver ricevuto proposte di combine. Il giocatore, infatti, ricordando l’ educazione familiare rigorosa ed in piena contraddizione con le accuse ricevute, ha indicato che se anche avesse ricevuto richieste in questo senso, non avrebbe esitato a denunciare il tutto agli organi competenti. In chiusura di comunicato, Moscati si augura di “poter chiarire al più presto questo incubo” e, per chiudere, chiede rispetto per sè e per la sua famiglia “da persona completamente innocente ed estranea a qualsiasi coinvolgimento in fatti così infamanti, spregevoli, antimorali e antisportivi”.