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Cagliari-Livorno, le pagelle degli AmarantoTUTTO mercato WEB
© foto di Prospero Scolpini/TuttoLegaPro.com
sabato 30 aprile 2016, 23:49Calcio
di Gianluca Andreuccetti
per Amaranta.it

Cagliari-Livorno, le pagelle degli Amaranto

Cagliari – Clamoroso al Sant’Elia! Dopo aver rimediato sette sconfitte esterne consecutive, il Livorno torna a fare risultato lontano dalle mura amiche, inchiodando il Cagliari sul risultato di 2 a 2 e rimandando la festa promozione della squadra di Rastelli: il pareggio conquistato questo pomeriggio potrebbe davvero rivelarsi lo strumento attraverso il quale far salire il morale di una squadra che, nelle prossime tre partite, affronterà altrettante finali. Ora, vediamo qui di seguito le votazioni riportate dai giocatori scesi in campo questo pomeriggio a Cagliari:  

Pinsoglio. Bene l’ex portiere del Modena, che si dimostra molto reattivo nelle rare occasioni in cui è impegnato dalle conclusioni degli attaccanti rossoblù: nell’azione del gol, riesce a respingere il pallone fuori dall’area di rigore dopo il palo di Deiola e, in avvio di ripresa, è bravo ad opporsi ad una potente conclusione dello stesso Deiola da posizione defilata. Voto: 6,5.

Ceccherini. Attenzione e determinazione sono i principali ingredienti di una prestazione, che lo vede fronteggiare con coraggio gli attaccanti rossoblù con un’ammonizione sulle spalle già dopo un quarto d’ora di gioco: quando è concentrato sulla partita, il n. 17 amaranto è un cliente ostico per tutti e, continuando così, potrà dire di essere stato uno tra i pochi ad aver migliorato il proprio rendimento rispetto alla scorsa stagione. Voto: 7.

Lambrughi. Da questa sera, i tifosi del Livorno sanno che Gelain, nel ruolo di centrale, può contare anche su di lui, alla luce dell’indisponibilità di Borghese e del periodo di scarsa forma che sta attraversando Emerson: l’ex difensore del Mantova sfodera una prestazione di spessore e di personalità, producendosi anche in alcune provvidenziali chiusure in avvio di secondo tempo. L’ingresso in campo di Cerri provoca a tutta la retroguardia amaranto qualche apprensione in più. Voto: 7,5.

Gasbarro. Gelain, che lo conosce bene, lo propone nell’inedito ruolo di centrale di sinistra e lui lo ripaga con una prestazione sostanziosa, fatta di tante cose buone e di poche cose meno buone. Compie alcune ottime chiusure in entrambe le frazioni di gioco, ma provoca sudori freddi nelle rare occasioni in cui abbandona la linea difensiva e prova ad impostare l’azione. Voto: 6,5.

Moscati. Inizia bene la partita, sorprendendo Murru dopo soltanto dieci minuti di gioco e provando a lanciare in contropiede  Cazzola, che non riesce a proseguire l’azione: cala progressivamente, fino a commettere l’ingenuo fallo da rigore che consente al Cagliari di portarsi sul doppio vantaggio. Voto: 4,5.

Fedato (24’ st). Entra in campo subito dopo il gol di Vantaggiato e, con il Cagliari tutto proteso alla ricerca della terza segnatura, sbaglia il pallone con cui avrebbe potuto mandare in porta Vajushi, lanciando un pericoloso contropiede. Voto: 5,5.

Cazzola. Ammonito dopo neanche venti minuti di gioco, non riesce a far valere le sue qualità fisiche e balistiche: non essendo un fulmine di guerra, cresce quando il ritmo della partita si fa meno sostenuto. Voto: 5,5.

Schiavone. Da lui ci si aspetta sempre che, da bravo direttore d’orchestra, prenda in mano le redini del gioco e diriga il traffico a centrocampo: purtroppo, non sempre tutto ciò è possibile. Porta avanti una partita giudiziosa, che lo vede arrancare nel primo tempo e rivelarsi molto prezioso in entrambe le fasi, nella seconda frazione di gioco. Il calcio di rigore di Vantaggiato, che consente al Livorno di tornare in partita, nasce da un fallo commesso da Di Gennaro per evitare una sua conclusione a rete. Voto: 6,5.

Biagianti. Non è propriamente un centrocampista bello da vedere, ma il suo entusiasmo e la sua determinazione sono un salvagente a cui aggrapparsi quando il mare è agitato. Merita il gol, cercato ma abbastanza fortunoso, per l’atteggiamento viscerale con cui dimostra di tenere alla maglia che indossa. Voto: 7.

Luci (35’ st). Entra in campo per dare equilibrio ed esperienza, quando il Livorno è chiamato a contenere l’assalto finale dei rossoblù. Senza voto.

Vajushi. Schierato inaspettatamente nel suo ruolo naturale di ala sinistra, seppur con obblighi di copertura, il centrocampista albanese disputa una partita eccellente, probabilmente la migliore da quando è a Livorno. Quando ha il pallone tra i piedi, sa sempre cosa fare e come fare per creare un pericolo alla retroguardia dei sardi: accelerazioni, sterzate, dribbling e cambi di campo sono stati oggi il suo pane quotidiano, fino al momento del cross per la testa di Biagianti, che ha rappresentato il punto più alto di una prestazione superlativa. Voto: 7,5.

Valoti. Non riesce a dare alla squadra quel contributo in termini di qualità per il quale Gelain lo ha mandato in campo, preferendolo ad altri compagni: fin quando c’è lui, il Livorno è una squadra rintanata nella propria metà campo, che pensa soltanto a non prenderle, e predicare nel deserto, si sa, non è facile. Voto: 5.

Aramu (10’ st). Il centrocampista scuola Torino è bravo a calarsi subito nel clima della partita: capisce che non può usare il fioretto come potrebbe e vorrebbe fare e, dopo aver tirato giù l’elmetto, si applica per dare una mano alla squadra anche in fase difensiva. Voto: 6.  

Vantaggiato. Da quando Gelain è tornato a sedere sulla panchina degli amaranto, il toro di Brindisi ha siglato un gol a partita: è ancora troppo presto per dire che l’ex centravanti del Bari sta tornando ad essere quello di inizio stagione, ma qualche segnale in questo senso comincia ad arrivare. Bravissimo a raccogliere la respinta di Storari sul suo tiro dal dischetto e a depositare il pallone in rete. Voto: 6,5.

Gelain. Parlando a titolo personale, posso dire che la lettura delle formazioni ufficiali mi ha lasciato incredulo e mi ha trasmesso una sensazione del tutto particolare, che ho provato a tradurre in una domanda: com’è possibile andare ad affrontare il Cagliari, rinunciando sin dal primo minuto alla qualità e all’esperienza di Antonini, Emerson e Luci in mezzo al campo? Le risposte che ho provato a darmi sono state le più diverse e spaziavano dalla necessità di fare turnover in vista della partita contro il Perugia alla volontà di sperimentare quali dei giovani oggi a disposizione potrebbero essere utili in un ipotetico Livorno del futuro: niente di tutto questo perché il campo ha dimostrato che il tecnico degli amaranto, partendo dalla vasta conoscenza che ha degli uomini alle sue dipendenze, ha semplicemente rivisitato la formazione scesa in campo a Salerno in chiave più pragmatica, passando dal 3-4-3 al 3-5-1-1 e cucendo sulle spalle di Gasbarro e di Lambrughi un abito che neanche il più stravagante dei commentatori avrebbe potuto immaginare. Niente da dire, pertanto, a Gelain che, al cospetto di un Cagliari in inferiorità numerica, ha raccolto un insperato pareggio e – paradosso dei paradossi – può essere benevolmente rimproverato soltanto per non aver spinto i suoi all’assalto finale: ma, ricordando le recenti partite contro Pro Vercelli, Bari e Novara, probabilmente, è stato meglio così. Voto: 7,5.