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Livorno-Pontedera, le pagelle degli AmarantoTUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano/Tuttolegapro.com
domenica 27 novembre 2016, 23:45Calcio
di Gianluca Andreuccetti
per Amaranta.it

Livorno-Pontedera, le pagelle degli Amaranto

Livorno – Si ferma a tre la serie di vittorie consecutive del Livorno di Claudio Foscarini, a cui non basta una ripresa condotta in maniera rabbiosa per piegare l’opposizione del Pontedera, andato in vantaggio nella prima frazione di gioco grazie ad un gol di A. Gemignani. Sull’esito della partita, analizzato qui di seguito in maniera puntuale limitatamente ai suoi protagonisti in maglia amaranto, pesa come un macigno l’esiguità dal punto di vista numerico dell’organico a disposizione di Foscarini, a cui è impedito di mantenere inalterato l’assetto tattico della squadra per tutto l’arco della gara:

Mazzoni. Fa bene a strigliare i suoi compagni di squadra che, spesso, non lo convincono fino in fondo per la maniera arrendevole con cui si oppongono ai meno quotati avversari in maglia bianca. L’erba umida dello Stadio Armando Picchi è un ostacolo in più in una partita in cui riesce a rendersi comunque protagonista di alcuni buoni interventi, ai quali fa da contraltare un’incertezza evidenziata in avvio di ripresa che sarebbe potuta rivelarsi fatale. Voto: 6.

Gonnelli. In proiezione offensiva, si rende pericoloso con relativa facilità sui calci piazzati; in fase difensiva, invece, soffre maledettamente la scarsa collaborazione che, sulla sua fascia di competenza, gli offre uno spaesato Jelenic. Della sua partita, tuttavia, rimane negli occhi la sconcertante facilità con cui Disanto lo porta a spasso per un’intera metà campo e riesce a concludere verso la porta di Mazzoni, dopo che l’ex giocatore del Pontedera aveva evitato accuratamente di commettere una possibile entrata fallosa sull’avversario e di concedergli il tiro con il piede destro. Voto: 5,5.

Borghese. Porta avanti una partita senza infamia e senza lode fino al momento dell’espulsione, in merito alla quale ignoriamo se sia avvenuta per una presunta simulazione in area di rigore o per le proteste che hanno fatto seguito alla mancata concessione del tiro dagli undici metri. Sicuramente, avrebbe dovuto fare più attenzione ed evitare un cartellino rosso che gli impedirà di essere presente contro il Tuttocuoio. Voto: 4,5.

Gasbarro. Il desiderio di strafare lo attanaglia più che in altre occasioni, probabilmente perché si trova di fronte la squadra che lo ha lanciato nel professionismo e vorrebbe lasciare il segno come non mai. Alterna cose buone ad altre meno buone, ma il suo spirito di sacrificio è comunque degno di lode così come il suo disperato tentativo di evitare il gol della squadra di Indiani. Voto: 6.

Maritato (28’ st). Subentra dalla panchina e segna dopo quattro minuti dal suo ingresso in campo, in maniera del tutto simile a quanto avvenuto in avvio di campionato contro la Carrarese. Cosa chiedere di più? Voto: 6,5.

Jelenic. Schierato sulla corsia di destra, sembra scendere in campo con una lavatrice sulla schiena tanto è distante il giocatore di oggi da quello il cui ricordo è conservato gelosamente nella nostra memoria. Quando Foscarini decide di passare al 3-5-2, con l’ingresso in campo di Morelli al posto di Venitucci, la musica cambia anche per lui e non è un caso che pennelli il traversone per la testa di Maritato che fa da assist per il pareggio amaranto. Voto: 6,5.

Ferchichi (45’ st). Il più tardivo dei tre ingressi in campo avvenuti nel secondo tempo. Senza voto.

Marchi. Con Luci impegnato a costruire la manovra, a lui spetterebbe il compito di portare acqua al mulino del compagno di squadra e di interdire l’azione offensiva del Pontedera, ma, trovandosi in evidente inferiorità numerica, sparisce dal gioco sin dalle prime battute dell’incontro. Concede a Kabashi il tiro da cui nasce il gol del Pontedera e, nella seconda frazione di partita, riesce a riscattare soltanto in parte l’opaco primo tempo. Voto: 5,5.

Luci. Impiega tutte le sue energie fisiche e mentali per cucire l’impostazione del gioco degli amaranto, raccogliendo il testimone dal compagno che ha il pallone tra i piedi: presidiare la zona centrale del campo in collaborazione con Marchi è un’impresa che diventa possibile soltanto nella seconda frazione di gioco con l’inserimento di un terzo centrocampista da parte di Foscarini. Voto: 6.

Lambrughi. Destro sinistro destro sinistro destro sinistro: nel momento in cui si chiede a Lambrughi di giocare da esterno di centrocampo e, all’occorrenza, di trasformarsi in attaccante aggiunto, è imprescindibile che il giocatore sappia sempre cosa fare quando si trova in area di rigore ed, eventualmente, sia anche in grado di tirare in porta. Non riuscire a fare nulla, neanche ad abbozzare un intervento, per evitare il tap-in di Gemignani sulla corta respinta di Mazzoni è un errore imperdonabile. Voto: 5.

Venitucci. Per quanto risulti indiscutibilmente utile nella costruzione della manovra offensiva, il giocatore visto oggi è un lusso che Foscarini non può permettersi, a maggior ragione se la linea mediana è presidiata soltanto da Luci e Marchi: la sua sostituzione e il conseguente ingresso in campo di Morelli sono sufficienti per cambiare l’inerzia della gara. Voto: 5,5.

Morelli (12’ st). Con il suo ingresso in campo e l’accentramento di Jelenic nel ruolo di interno sinistro di centrocampo, cambia l’inerzia della partita, senza che l’esterno destro amaranto abbia un merito specifico in tutto questo. I compagni di squadra lo cercano con una certa continuità e lui manca di un soffio l’appuntamento con la conclusione a rete da posizione ravvicinata. Voto: 6.

Cellini. Avrebbe bisogno di una squadra che giochi per lui e, alla sua età e con le caratteristiche da rapinatore dell’area di rigore che ha, non dovrebbe essere chiamato a lavorare per Murilo. Si rende pericoloso soltanto in avvio di partita, tentando un tiro simile a quello che valse al Livorno il gol del vantaggio contro la Lupa Roma. Voto: 5.

Murilo. Quando ha campo a disposizione, riesce sempre a mettere in difficoltà gli avversari che, tendenzialmente, sono molto meno rapidi di lui; quando trova la difesa del Pontedera schierata, invece, si smarrisce in un nugolo di maglie bianche. Con l’ingresso di Maritato ed il conseguente suo spostamento sulla fascia destra, si trova molto più a suo agio in una partita in cui, complessivamente, si è visto pochissimo. Voto: 5,5.    

All.: Foscarini. Faremmo un torto all’intelligenza nostra e di chi ci legge se dicessimo che Foscarini ha indovinato i cambi perché il tecnico nativo di Riese Pio X non ha indovinato i cambi, ma ha semplicemente effettuato, peraltro in maniera piuttosto tardiva, le sole sostituzioni che avrebbero potuto apportare un qualcosa in più alla squadra in corso di partita. Faremmo un torto all’intelligenza di Foscarini, invece, se pensassimo che l’ex allenatore della Pro Vercelli avrebbe potuto schierare sin dal primo minuto gli undici che sono riusciti a scardinare il fortino pontederese: non è così perché, indipendentemente da quel che si possa pensare, l’organico a disposizione di Mister Foscarini è numericamente esiguo e menomato nella zona mediana del campo dall’indisponibilità di Giandonato e dalla scarsa forma di Bergvold per cui diventa normale impostare la partita in funzione dei cambi che si hanno a disposizione e cambiare modulo durante la stessa. Il match, tuttavia, ha evidenziato due verità incontrovertibili: da un lato che Luci e Marchi, chiamati a presidiare la linea mediana del campo, non sono numericamente sufficienti per svolgere il compito in maniera egregia ed hanno, pertanto, bisogno di un aiuto; da un altro lato che Maritato, molto più che Murilo, ha le caratteristiche per essere la spalla di Cellini. Entrambi questi aspetti sono emersi nel corso della gara e dovranno essere tenuti in considerazione – riteniamo – in funzione del prosieguo del campionato. Voto: 6.