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Partita tattica - Taarabt-Balotelli, quando decidono i giocatori "fuori dagli schemi"
sabato 19 aprile 2014, 22:00News
di Mattia Zangari‏
per Milannews.it

Partita tattica - Taarabt-Balotelli, quando decidono i giocatori "fuori dagli schemi"

Analisi tattica di Milan-Livorno:

Il Milan si presenta con il consueto 4-2-3-1 di marchio Seedorfiano: la scelta dei tre trequartisti ricade su Robinho, Kakà e Taarabt. Davanti l'unica punta è Balotelli, mentre dietro, a far da schermo, Montolivo-De Jong. Il Livorno risponde con un 3-4-1-2 più lineare e prudente, disposizione che paga, almeno nei primi minuti di gioco. Ecco le situazioni della partita più interessanti dal punto di vista tattico. 

Livorno da palla lunga e contropiede La pressione offensiva dei rossoneri è da subito assillante, ma è un boomerang al 4’ quando Rami, rimasto largo sulla destra in proiezione offensiva per il corner, si fa superare in velocità da Emeghara. La progressione dello svizzero viene poi fermata in corner. Due minuti più in là si palesa l’idea di gioco che Di Carlo esporta a San Siro: nessuna sorpresa nel vedere il lancio lungo dalle retrovie ad innescare Emeghara, nel compito della punta che deve svariare su tutto il fronte d’attacco. La porzione di campo da correre è troppo corta e con Mexes in vantaggio le differenze di velocità, per fortuna del Milan, non si evidenziano.

Schema Rami. Al 13’ la traiettoria disegnata da Montolivo su calcio da fermo diventa un assist per Rami che si stacca dalla marcatura, prendendo posizione in area: il suo colpo di testa in controtempo supera Bardi, ma centra in pieno il legno più alto.

Greco, l'incursore che ti aspetti. Al quarto d’ora, altra soluzione tentata dagli amaranto: questa volta è Greco che fa la spola da destra verso il centro, guadagnandosi lo spazio tra le linee. In questo caso è Abate che non stringe la posizione e permette all’ex Olympiakos di provare la conclusione larga alla destra del palo di Abbiati.

Emeghara, rischio calcolato, ma non troppo. Al 20’ altra situazione quasi da carta carbone con quella verificatasi un quarto d’ora prima: Emeghara scivola via sulla destra, Rami è troppo precipitoso ad andare ad accorciare e agevola l’inserimento di Piccini. L’esterno livornese controlla palla appena fuori dall’area e sterza prima che arrivi la scivolata di De Jong, evitando, suo malgrado, il contatto da rigore con l’olandese.

L'importanza del pressing degli avanti. Al 28’, la pressione in stereofonia di Robinho e Kakà sul portatore di palla Paulinho, all’altezza della trequarti livornese, frutta il recupero della sfera: Balotelli riceve, ma il suo tiro è ben contrato in corner.

Montolivo e la 'trappola' del tiro fuori area sul corner in attacco. Al 34’, i rossoneri si riversano in area o nei pressi della stessa per il corner: la sfera viene sputata fuori dall’area e invita Montolivo al tiro, ma l’idea del centrocampista non è tra le più felici. La conclusione del rossonero sbatte sulla schiena di Mesbah e innesca il contropiede degli avversari: Abate è in ritardo e invece che procedere nella corsa parallela con l’algerino, per condurlo sull’esterno, affronta l’ex di giornata frontalmente, prestandogli il fianco. Il fallo è automatico, il rigore è scongiurato per pochi metri, l’ammonizione è la minima sanzione.

Gol a difesa schierata. Al 41’ passa il Milan. L’azione si sviluppa sulla sinistra con Constant che crossa due volte in poco tempo: è buona la seconda con il cross avvolgente del guineano per la testata precisa di Balotelli, che si fa largo su Castellini al limite della regolarità. Gli amaranto incassano un gol evitabile. Si va al riposo con i rossoneri che hanno la vittoria posata su un piano inclinato.

Secondo tempo

Balo-Taarabt, gli spaccapartita senza schemai. Al rientro dai blocchi, i rossoneri raddoppiano subito: il gol è la conseguenza naturale dell’abilità nello stretto dei due più bravi interpreti in questa specialità, Balotelli e Taarabt. L’assist è del primo, il gol è del secondo.

Di Carlo cambia, anzi no. Seedorf conserva e vince. Al 12’ Di Carlo prova a sparigliare le carte e inserisce Siligardi per Mesbah: il Livorno va con 3-4-3, con un’impronta più offensiva. Questa scelta dell’allenatore livornese non sortisce gli effetti sperati, ma produce un numero incalcolabile di ripartenze rossonere, spesso sprecate. Intanto il Milan rileva De Jong per Muntari, senza apportare modifiche al modulo, e il Livorno ritorna sui suoi passi, mandando dentro Mosquera per Emeghara. Di Carlo, dopo sette minuti dall'ingresso di Pazzini in luogo di Kakà, ritenta la mossa della disperazione, sostituendo Benassi er Belfodil e tornando con tre giocatori votati ad offendere. La disperazione arriva due minuti dopo: Muntari strappa un pallone sanguinoso a Paulinho in zona d’attacco, Balotelli ribalta il fronte e serve un bon-bon a Pazzini, che non si fa pregare e suggella una vittoria preziosa.