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tmw / milan / Il Match
L'arcigna linea difensiva rossoneraTUTTO mercato WEB
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
martedì 2 settembre 2014, 23:15Il Match
di Andrea Terraneo
per Milannews.it

L'arcigna linea difensiva rossonera

Il Milan c’è! E’ questo il primo verdetto sulla formazione rossonera al termine dei primi 90’ di gioco. Dopo un precampionato difficile - amichevoli ricche di passaggi a vuoto, mercato in attesa degli ormai famosi “tre giorni del condor” – che ha fatto storcere il naso ai tifosi, la formazione di Filippo Inzaghi ha risposto presente nel momento in cui contava esserci. Stupisce l’atteggiamento dell’undici milanista, capace di conquistare il pubblico (poco) accorso a San Siro, rivoltando il dogma che aveva accompagnato il club sotto la presidenza Silvio Berlusconi: difesa ferrea, ripartenze e cinismo queste le prime qualità del nuovo corso. Stupisce in particolare la solidità del reparto difensivo, finito nell’occhio del ciclone dopo le uscite estive. Dal neo acquisto Diego Lopez al veterano Daniele Bonera, tutti per errori erano finiti sul banco degli imputati. Assente De Sciglio per via di una vecchia pendenza disciplinare relativa all’ultima giornata dello scorso campionato, quando il numero 2 venne espulso contro il Sassuolo, Mister Inzaghi ha disegnato la sua prima linea difensiva modellandola sulle caratteristiche dell’attacco avversario. Lopez scelto definitivamente quale portiere titolare, coppia centrale inedita Alex-Zapata: mix di esperienza e velocità simultanea all’identica fusione tra Keita e Klose, ed esterni prudenti: Abate a destra e Bonera a sinistra. Il guardiano ex Real Madrid, dopo le incertezze del Mestalla e i primi segnali lanciati al trofeo Tim, ha messo in campo tutte quelle qualità che l’avevano portato a far accomodare in panchina un santone del Bernabeu quale è ancora Iker Casillas; il rigore respinto a Candreva – giocatore sublime, unico in grado di metter in difficoltà una pedina del reparto rossonero – è la ciliegina finale per chi ne discuteva le qualità. Altro rinforzo estivo è il brasiliano Alex.

Il numero 33 era all’appuntamento con il destino: prima o poi la maglia rossonera a San Siro il carrarmato la doveva indossare. Alex - nonostante il neo dell’autorete – si è imposto come un’ottima guida per il reparto che ne ha beneficiato a partire dal compagno Zapata. Per Cristian, come già dimostrato nell’ottimo mondiale giocato con la Colombia, per render al meglio occorre che venga affiancato da un giocatore di esperienza e in Alex può trovare il compagno giusto come è stato con Mario Yepes nella rassegna brasiliana. Inzaghi a differenza del predecessore sembra puntar molto sul numero 17, al momento nettamente in vantaggio su Adil Rami nelle gerarchie del tecnico. Chi ha mostrato platealmente la propria voglia di riscatto è stato Ignazio Abate. Il biondo terzino rossonero mette in campo tutto il repertorio nel bene o nel male: stop a seguire, corsa sul fondo, cross con assist per il 2 a 0 di Muntari e lo sciagurato intervento che causa il rigore laziale; Abate è questo. L’esultanza a chiamare Inzaghi in campo però fa ben sperare sulle prestazioni del laterale, che nell’anno in cui andrà a termine il suo legame con il Milan potrebbe grazie alla sintonia con il tecnico trovar le giuste motivazione per proseguire con il club rossonero. Nota negativa del reparto – come detto in precedenza messo in difficoltà da Candreva - Daniele Bonera ha dovuto recitar il ruolo di anello debole della catena difensiva, ma nel suo esser polivalente il ruolo di terzino sinistro è quello che gli calza meno a pennello (ricordiamo Napoli-Milan 3 a 1 del settembre 2011). La conclusione è di aver un reparto sicuramente migliorabile, cosa questa che naturalmente avverrà con il rientro di De Sciglio, ma che può fornire maggiori garanzie rispetto la scorsa stagione, anche grazie al supporto di centrocampisti più propensi a dar sostanza più che qualità e alla voglia di riscatto degli interpreti.