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tmw / milan / Editoriale
Seedorf-Milan, una lunga storia d'amore non può finire in un'aula di tribunaleTUTTO mercato WEB
giovedì 18 settembre 2014, 00:00Editoriale
di Carlo Pellegatti
per Milannews.it

Seedorf-Milan, una lunga storia d'amore non può finire in un'aula di tribunale

Nato a Milano, dopo i trascorsi a Radio Peter Flower e TeleLombardia, è approdato a Mediaset come inviato prima e telecronista delle partite del Milan poi. Volto noto di Milan Channel, opinionista per Odeon TV è anche azionista del club.

Mi dispiace. Mi dispiace e mi intristisce leggere che Clarence Seedorf sembra voglia coinvolgere giustizia ed avvocati per chiudere la sua splendida, indimenticabile avventura con la maglia rossonera. Una maglia che ha onorato con prestazioni splendide, fondamentali non solo per arricchire la bacheca milanista, ma anche per lanciare in cima al mondo l'immagine del Milan. Noi vogliamo che Seedorf sia l’indelebile ricordo di un tiro che regala la vittoria in un derby da futuro scudetto, di un dribbling a Torino contro i granata, ondeggiando come una danzatrice di Djakarta, chiuso da una rete spettacolare. E quel tacco che mette Pippo Inzaghi davanti alla porta di Kahn, nella vittoria che personalmente mi ha commosso di più, quella del 11 aprile 2007, a Monaco contro il Bayern? Sublime e geniale, come la rete del vantaggio che ha aperto la strada ad una fantastica vittoria ed alla finale di una Champions League. Legittimata dalla partita perfetta, sempre con il padrone della Fabbrica del Cioccolato grande anfitrione. In Giappone, una dei quadri più nitidi del trionfo di Yokohama è la sua corsa mano nella mano con Kaka, due Campioni inarrivabili che hanno regalato gioielli più preziosi di quelli creati da Carl Faberge', il gioielliere dello Zar.

Il giocatore olandese è arrivato al vertice del calcio mondiale, grazie anche alla sua professionalità, che lo portava a lavorare con passione e serietà sia a Milanello che sul lettino del fisioterapista, quando doveva curare la sua possente e preziosa muscolatura. Io non so che cosa sia accaduto nel centro sportivo rossonero nei primi cinque mesi del 2014 ma, in campo, abbiamo sempre visto un gruppo concentrato che solo alla penultima giornata si è arreso ad una impresa quasi disperata, dopo aver regalato un tanto attesa vittoria nel derby. Ora leggo che questo libro meraviglioso, ricco di emozioni e colpi di scena, potrebbe chiudersi con una pagina triste che, come ambientazione, non vedrebbe uno stadio che urla "Wiily Wonka, Willy Wonka, è il re del cioccolato, Willy Wonka, Willy Wonka, è sempre il più acclamato", ma una triste aula di tribunale. No, non può finire così una "lunga storia d’amore" per cantare come Gino Paoli. A me piacciono però, i film con il lieto fine. Mi auguro dunque di rivedere, fra qualche tempo, Seedorf a San Siro ad applaudire i ragazzi del suo compagno di trionfi, Pippo Inzaghi, sorridente e felice per le, speriamo, belle imprese future del Milan. Sono sicuro che verrebbe accolto con l'affetto di sempre, che mi dispiacerebbe venga cancellato da timbri, faldoni e carte bollate.