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Datemi tre vittorie consecutive e vi solleverò il mondo! Psicologia e successi per tornare in Europa come invitati eleganti ed invidiatiTUTTO mercato WEB
giovedì 2 ottobre 2014, 00:00Editoriale
di Carlo Pellegatti
per Milannews.it

Datemi tre vittorie consecutive e vi solleverò il mondo! Psicologia e successi per tornare in Europa come invitati eleganti ed invidiati

Nato a Milano, dopo i trascorsi a Radio Peter Flower e TeleLombardia, è approdato a Mediaset come inviato prima e telecronista delle partite del Milan poi. Volto noto di Milan Channel, opinionista per Odeon TV è anche azionista del club.

Non si parte. La squadra mi sembra calda, i giocatori paiono vere muscoli ben oliati, il pilota è carico, per definizione. Dopo le prime due vittorie, quando finalmente i Ragazzi potevano riprendere un cammino, da troppo tempo interrotto, un cammino ricco di continuità, figlio di successi soprattutto contro squadre di seconda fascia, ecco i soliti intoppi, le solite incertezze, le solite amnesie. E’ incredibile! Difficile ricordare, in queste ultime stagioni, un Milan che stazioni nelle prime tre posizioni dall’inizio alla fine del campionato. Non ho detto in testa, ho sottolineato fra le prime del campionato. Pippo Inzaghi sta lavorando sullo spirito, sulla autostima, sulla convinzione dei suoi Ragazzi, ma ho già capito che sarà un lavoro lungo e periglioso. Migliorare il rendimento di gambe, polmoni, affinare la tecnica individuale, è certo più semplice che allenare la testa perché mantenga alta la concentrazione, è più agevole che fortificare cuore e morale in caso di possibili cadute sulla strada della stagione. Voglio parafrasare Archimede: "Datemi tre vittorie consecutive e vi solleverò il mondo!". Dolce sapore di vittoria, inebriante profumo di trionfi, questo ha forte bisogno il Milan di questo secondo decennio del secolo. Vincere, un verbo che il Milan, nella sua storia, ha declinato con estrema sicurezza, ma che oggi sembra complicato da mandare a memoria. Ho battuto soprattutto sull'aspetto psicologico, ma non per caso.

A me questo Milan sul piano tecnico piace. Per questo motivo, quando leggo i nomi che entrano in campo mi sorprendo sempre che molti di essi mostrino difficoltà a lievitare nel forno già caldo di una buona classe. Non voglio perdere tempo a disquisire sul modulo migliore, anche se, sul piano personale, a domanda sul miglior sistema tattico da adottare, a me piacerebbe vedere un Milan con De Jong affiancato da Poli, Bonaventura o Muntari, Torres ed El Shaarawi punte sorrette dalla classe di Menez, con Honda pronto a subentrare in caso di necessità. Discussione, comunque, che non mi appassiona più di tanto. Moduli a parte, mi aspetto invece molto da questo gruppo e dal suo Maestro, Pippo Inzaghi. I Ragazzi devono regalare e regalarsi ancora l’inno della Champions League, da gustare in campo, non seduti su salotto di casa. Attenzione, però, perché quando il Milan tornerà a casa sua, l'Europa, non dovrà presentarsi come ospite a sorpresa, ma come uno degli invitati più eleganti, più invidiati grazie anche ai gemelli al polso, con un numero stampigliato in oro, il Sette. Come le Coppe vinte nella sua storia. Meglio non dimenticarlo mai. Noi siamo il Milan.