Il rinforzo di piede mancino e l'esplosione di Honda: decisive sliding doors rossonere

Per espugnare il Bentegodi al Milan serviva una prestazione di forza e determinazione, un segnale a sé stesso e al campionato. L'undici rossonero è entrato in campo proprio come voleva il suo allenatore, aggressivo fin dai primi minuti, volenteroso e voglioso di conquistare i tre punti. A Verona non è mancata la fortuna, vista l'autorete di Marques che ha sbloccato il match, ma il Diavolo ha mostrato comunque gli artigli ed è riuscito a raddoppiare con l'ottimo tandem El Shaarawy-Honda. Lo stesso giapponese ha poi chiuso la gara con la doppietta personale, sfruttando in questo caso un corridoio di Rami dalle retrovie.

L'IMPATTO DI HONDA - Il numero 10 nipponico ha realizzato sei gol in sette partite ed è capocannoniere della Serie A in coabitazione con Tevez. Una partenza folgorante dell'ex CSKA Mosca, criticato forse eccessivamente nel corso della sua prima parte di avventura in rossonero. In quei mesi Keisuke pagò l'ambientamento così come il momento poco felice del Milan, riuscendo a mostrare sprazzi delle sue qualità solo a cavallo delle trasferte contro Lazio, Fiorentina e Genoa. L'infortunio che arrivò nei giorni successivi lo bloccò, frenando un possibile finale di stagione in crescendo.

RINFORZO SUL MERCATO - In estate si è parlato all'infinito del "famigerato" esterno destro di piede mancino, obiettivo conclamato dal Milan ma fondamentalmente mai presentatosi ai cancelli del centro sportivo di Carnago. Mano a mano che in estate passavano le settimane, Honda dimostrava di poterci stare benissimo in quel ruolo, facendo probabilmente variare in corsa anche le priorità di mercato rossonere. In tempi non certo rosei dal punto di vista finanziario, riuscire a valorizzare i propri giocatori è una delle più grandi vittorie.