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tmw / milan / Editoriale
A gennaio un regalo per PippoTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
venerdì 24 ottobre 2014, 00:00Editoriale
di Luca Serafini
per Milannews.it

A gennaio un regalo per Pippo

Giornalista sportivo e scrittore. I suoi libri: “La vita è rotonda”, “Soianito”, “L’oro di Sheva”, “Calcinculo”, “La vita è una”, “Sembra facile”. Attualmente online l’ebook “La rivoluzione di Giuseppe” Gruppo Viator

La parentesi internazionale ha fatto risprofondare il nostro calcio in un’inattesa depressione, non solo e non tanto per i risultati quanto soprattutto per l’atteggiamento e la disposizione mentale di Roma e Juventus, fragili e vulnerabili quando si tratta di metabolizzare le pressioni. Ci allontaniamo sempre più dai valori assoluti dei grandi club. Già un paio di settimane fa avevamo accostato il lavoro che Antonio Conte in Nazionale e Pippo Inzaghi al Milan hanno iniziato con un materiale umano di seconda fascia. Il loro impegno – sempre tenendo separati rigorosamente i risultati per il momento – va nella direzione della creazione di gruppi coesi, spogliatoi compatti, ferocia e determinazione agonistica. In questo modo e solo in questo modo si può sopperire alla mancanza di fuoriclasse che rendano facili le situazioni complicate.

Più di Inter, Napoli e Fiorentina in questo momento il Milan ha questo: è già squadra. Per di più, a parte i viola che possono solo sperare nei miracolosi recuperi di Gomez e Rossi, è il Milan la squadra che sembra avere i maggiori margini di miglioramento: la crescita di Torres, El Shaarawy e De Sciglio, il ritorno di Montolivo, l’assestamento della difesa intorno ad Alex. Insomma l’utopia estiva del terzo posto, benché sia pericolosissimo azzardare pronostici e previsioni dopo uno spicchio di stagione così ridotto, oggi pare alla portata dei rossoneri. I quali, è bene ricordarlo, non hanno ancora finito di convincere dal punto di vista della continuità: l’ottima classifica attuale è frutto di vittorie belle e meritate (Parma, Chievo), altre in piccola parte contraddittorie in termini di gioco (Lazio e Verona), partite sconcertanti come contro Juve, Cesena, Empoli. Non è importante. No, non è importante: il gioco nascerà secondo le idee di Inzaghi, la continuità potrà arrivare con l’organico al completo, ma lo spirito, la linea guida, la via tracciata da Pippo Inzaghi quelle già si vedono e quelle sono le cose importanti. Lasciati per strada ribelli senza traccia come Cassano e Balotelli, fatti scendere alla fermata un paio di improponibili come Birsa e Constant, qualcosa è cambiato. In meglio.

Immaginiamo che nelle sue visite a Milanello, Silvio Berlusconi stia toccando con mano il senso di questo discorso. Sarebbe bene che capisse i limiti oltre i quali questa squadra non potrà mai comunque andare, prendesse coscienza che dopo gli eventi delle ultime 2-3 stagioni, Inzaghi e i tifosi meritino un segno di buona volontà al di là delle passeggiate in elicottero. Nessuno chiederà la luna anche perché la luna sul mercato a gennaio non ci sarà: sarebbe sufficiente un buon centrocampista, di esperienza e dal rendimento garantito, oltre a un attaccante che – immaginiamo – sostituirà Pazzini e garantisse ricambio a Torres. I proventi della Champions del 2013 sono rimasti in cassa, il monte ingaggi è crollato a minimi storici ma pare che ancora non sia sufficiente per sanare il bilancio, è possibile fare un regalo non fine a se stesso, utile a Inzaghi, alla squadra e al sollievo dei tifosi. Se ce lo chiedessero il nostro nome sarebbe Schneiderlin del Southamopton. Ce ne ricorderemo, e Pippo Inzaghi con noi, nella letterina a Babbo Natale.