Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / milan / Editoriale
Chi ha detto che l’Inter di Mancini ha già vinto il derby…?TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
venerdì 21 novembre 2014, 00:00Editoriale
di Luca Serafini
per Milannews.it

Chi ha detto che l’Inter di Mancini ha già vinto il derby…?

Giornalista sportivo e scrittore. I suoi libri: “La vita è rotonda”, “Soianito”, “L’oro di Sheva”, “Calcinculo”, “La vita è una”, “Sembra facile”. Attualmente online l’ebook “La rivoluzione di Giuseppe” Gruppo Viator

Bobo Vieri se l’è cantata: “Pippo Inzaghi mi aveva rivelato qualche settimana fa che sperava nel cambio Mazzarri-Mancini dopo il derby”. Adriano Galliani l’ha confessato: “Mancini sulla panchina dell’Inter alla vigilia del derby mi preoccupa”. Flash-back: l’avvicendamento era necessario, l’allenatore toscano non aveva più il minimo appeal nell’ambiente nerazzurro. Condividiamo la sensazione che sarebbe stato meglio per il Milan giocare il derby contro Mazzarri. Detto questo, i pronostici che sono scaturiti quasi a senso unico in questi giorni rispetto al solo ritorno di Mancini paiono un po’ semplicistici.

Più di Inzaghi, il suo rivale ha certamente esperienza e quindi scaltrezza tattica. La grande dote di Mancini è di aver saputo vincere con tutte le squadre che ha allenato, sapendole ora aggiustare, ora ricostruire, ora costruire e basta. Con più o meno denaro a disposizione. Operazione importante a medio-lungo termine e quindi per una volta finalmente sensata da parte dell’Inter, anche se condividere con Moratti queste capacità non è mai troppo facile. Perché per chi non l’avesse capito, è ancora Moratti che comanda in casa Inter. Inzaghi è orgoglioso e ambizioso quanto il suo rivale, avrà certamente saputo caricare la squadra in modo giusto specie dopo gli ultimi risultati deludenti. Al di là della classifica, non ha certamente una squadra inferiore. Ha qualche soluzione tattica e individuale in più a prescindere dalle assenze. Vantaggi da sfruttare bene per il Milan. Mancini non ha al momento in rosa i giocatori per la squadra che vorrebbe far giocare, per caratteristiche e valori assoluti. Altro vantaggio per Pippo. Reparto per reparto, sfidiamo comunque esperti e opinionisti a sostenere che l’una sia più forte dell’altra.

Quello che cambia sono i connotati dei singoli. L’Inter ha più soluzioni in area con Icardi in primis, con Palacio e semmai con Osvaldo, il Milan ha più frecce nell’arco della disposizione sulla scacchiera, su tutti Bonaventura e per certi versi Poli. Comunque Mancini la rivolti, la sua squadra è più prevedibile nel gioco, quella di Inzaghi ha maggiori possibilità di sorpresa anche se nelle ultime settimane non ha sfruttato questo fattore (Menez centravanti, gli incursori, l’alternanza inesistente tra Torres e Pazzini o quella di difficile decrittazione come tra Torres e Menez).

Dall’alto della sua esperienza, Mancini saprà cambiare modulo e tattica dei suoi in corsa, non è detto però che dopo pochi giorni di lavoro i meccanismi siano semplici e chiari e anche questo è un fattore da saper sfruttare per quanto riguarda Inzaghi. Il Milan può fare più male sulle fasce se Abate e De Sciglio daranno continuità alla loro azione mettendo in soggezione Dodò o Nagatomo o entrambi o chi per essi, i rossoneri sono più collaudati specie se supportati negli scambi da El Shaarawy e Honda. L’Inter può essere molto pericolosa sfondando per via centrali dove tra la mediana e la difesa gli avversari sono più vulnerabili.

Quello che nessuno dei due allenatori può permettersi è quello di sbagliare formazione iniziale, pensandola certamente seguendo i criteri e i parametri di forma e condizione dei propri giocatori, ma anche e soprattutto calcolando forza e vulnerabilità degli sfidanti. Quello che bisogna sperare è che per una notte Milan e Inter non siano quello che sono apparse finora e diano vita a una partita vibrante, intensa e divertente. E’ questa l’impresa che appare più difficile per entrambi. Vero, basta vincere per divertirsi, ma per vincere bisogna provarci. Avere coraggio, osare assennatamente è l’altro compito sacrosanto di Pippo e del Mancio. Di più: è il dovere che hanno nei confronti dei tifosi.