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Serafini: "Allenatori: le pagelle di fine anno"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 22 dicembre 2014, 17:30News
di Matteo Calcagni
per Milannews.it
fonte di Luca Serafini per radiogold.tv

Serafini: "Allenatori: le pagelle di fine anno"

Siamo abituati a dare ai nostri allenatori di calcio un’importanza generalmente più corposa di quella che hanno in realtà. Il recordman delle promozioni Nedo Sonetti ha sempre sostenuto: “La nostra influenza positiva non può mai superare il 20 per cento sul rendimento di una squadra, quella negativa oscilla tra l’80 e il 100 per cento”. Se hai una grande squadra, devi darle equilibrio mettendo ciascuno in grado di offrire il massimo, gestendola fisicamente e moralmente. Se ne hai una modesta, devi fare in modo che l’entusiasmo sia sempre al top e inventarti qualcosa che dia stimoli e resa. Più facile a dirsi che a farsi, mentre rompere a martellate un giocattolo è talmente semplice da risultare la cosa più divertente anche per i bambini. Il risultato delle nostre pagelle  in parte ne è una conferma.

Alla fine di questo 2014 promuoviamo Conte con un 7: ha vinto il terzo scudetto di fila, ha lasciato la Juve quando ha capito che il club continua a ragionare in piccolo relativamente all’Europa, sta provando a dare a una piccola Nazionale un’identità almeno dal punto di vista caratteriale. Rimandato Allegri: l’anno è iniziato con una delle pagine più tristi della storia recente del Milan e con il suo esonero tardivo, si è trovato sulla panchina bianconera quasi per caso, sta proseguendo senza danni il lavoro di Conte. Bocciato Garcia: molto fumo, al momento poco arrosto, la Champions scaraventata nella pancia dell’Olimpico perdendo malamente le 2 sfide più attese con Bayern e City, la Juve sempre davanti. Promosso d’ufficio Benitez per la conquista della Coppa Italia con un 6 obbligato in attesa della Supercoppa, ma in campionato il suo Napoli è troppo ondivago per convincere. Un bel 7 a Mihajlovic e Gasperini che mantengono Genova ai piani alti attraverso gioco e mentalità, sufficienza piena anche per il sorprendente Stramaccioni. Inzaghi inizia il 2015 con un 6 promettente: ha vinto solo 6 partite su 16, ma ha chiuso con 4 punti senza gol al passivo contro Napoli e Roma, ha rinnovato lo spirito a un Milan da tempo senz’anima, sembra aver quadrato il cerchio della formazione. Rimandato Montella: vero che con il fantasma di Gomez in campo e quello di Giuseppe Rossi in tribuna è dura, ma l’azzardo di aver puntato su di loro si è rivelato un errore e non un atto di coraggio. Bella pagella anche per Iachini, Di Francesco e Sarri che a Capodanno vedono le loro squadre in una posizione di classifica impensabile, a Ventura 5,5 perché la costruzione della rosa dopo la bella stagione passata è parsa un tantino pretenziosa e comunque inadeguata, al momento, per consentire al Torino di ripetersi. A Maran 6,5 per la capacità di riciclarsi, il derby vinto a Natale è un bel regalo anche per la classifica. Merita la sufficienza anche Mandorlini, piena per il campionato scorso, un po’ risicata per l’andamento in questo.

I fallimenti incontestabili sono quelli di Mazzarri e Zeman, Inter e Cagliari opportunità di carriera spese davvero male, inchiodati al loro modo più che al loro credo. Niente di tangibile è rimasto tra le mani. Roberto Mancini dal canto suo è tornato esasperando le contraddizioni dell’Inter, ma senza saper correggere i difetti almeno fino a questo momento. Nella formazione proposta nel posticipo contro la Lazio troppe incongruenze e troppa presunzione. Assurdo quel binario a sinistra con Dodò e Nagatomo prima invertiti poi uno sostituito. Rimandato anche l’altro nerazzurro Colantuono che fa fatica a creare il giusto cocktail tra Denis, Bianchi e Moralez.

Chiudiamo con l’amico Roberto Donadoni: 8 per il traguardo europeo tagliato a maggio con il Parma, 2 per non aver letto tra le righe quale disastro si nascondeva alle spalle della gestione-Ghirardi nel momento in cui l’Uefa gli ha chiuso le porte in faccia. Poteva essere un bel 10, se avesse dato le dimissioni. Ora invece cavalca un ronzino bolso e senza biada, un errore di valutazione che guasta purtroppo non soltanto il 2014. In bocca al lupo.

Un caro augurio di Buone Feste a tutti voi e ai vostri cari.