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tmw / milan / Editoriale
Omaggio a due grandi uomini rossoneriTUTTO mercato WEB
giovedì 26 febbraio 2015, 00:00Editoriale
di Carlo Pellegatti
per Milannews.it

Omaggio a due grandi uomini rossoneri

Nato a Milano, dopo i trascorsi a Radio Peter Flower e TeleLombardia, è approdato a Mediaset come inviato prima e telecronista delle partite del Milan poi. Volto noto di Milan Channel, opinionista per Odeon TV è anche azionista del club.

Cristian Abbiati, Andrea Poli. C'e' un fil rouge, che unisce questi due forti giocatori del Milan, il loro grande cuore rossonero. Abbiati è riuscito ancora una volta a esaltare i tifosi milanisti, grazie al fantastico intervento su tiro di De Feudis, accompagnato poi da un urlo che la Curva Sud e le tribune di San Siro conoscono molto bene, l'urlo della grande impresa. Dal gennaio di quel lontano 1999, "Il Cacciatore del Sole" sta raccontando la sua splendida storia, ricca di prodezze indimenticabili, di parate fondamentali, decisive, emozionanti. Oggi Billy Costacurta è un opinionista televisivo, quel Costacurta che gli regala il primo gesto di ammirazione, quando il giovane Cristian, a Bologna, nella sua prima partita intera della sua carriera, compie la prima di una serie infinita di prodigi,16 anni fa. Grazie alla sua gamba reattiva, alla potenza esplosiva dei suoi muscoli, grazie ad una amigdala sviluppatissima, il luogo più antico del cervello, dove risiede l'istinto. Abbiati mi ha dato sempre sicurezza, perché è un portiere freddo, tetragono ad ogni emozione, bravo a reagire subito all'eventuale errore.

Oggi non è titolare, ma, quando entra in campo, sono sempre sicuro che mi divertirò. Per questa ragione, spero di gustare, ancora per qualche anno, le sue parate, quelle di un portiere che trasforma l'area nella miracolosa oasi di Zeus Ammone, dove l'acqua è fredda a mezzogiorno e calda a mezzanotte. Un suo erede, quanto a attaccamento alla maglia, professionalità, impegno e serietà, è Andrea Poli. Il giovane centrocampista sta attraversando il miglior momento della sua carriera milanista, da silenzioso trascinatore, da combattente pugnace, da cardine del centrocampo. Come Abbiati parla poco, ma trasmette il suo amore per la maglia con la passione, che mette in ogni minuto della sua partita. Sarà uno dei futuri Capitani di questo Milan ed io mi sentirò ben rappresentato da questo magnifico atleta, ma soprattutto da una persona seria, dall'erede dei grandi uomini rossoneri.