Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / milan / Editoriale
L’ultima occasione di BerlusconiTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
venerdì 24 aprile 2015, 00:00Editoriale
di Luca Serafini
per Milannews.it

L’ultima occasione di Berlusconi

Giornalista sportivo e scrittore. I suoi libri: “La vita è rotonda”, “Soianito”, “L’oro di Sheva”, “Calcinculo”, “La vita è una”, “Sembra facile”. Attualmente online l’ebook “La rivoluzione di Giuseppe” Gruppo Viator

Ci sono molti modi per chiudere un trentennio esaltante come quello di Silvio Berlusconi proprietario del Milan. Quello scelto in questi ultimi anni, contraddistinto da un disinteresse crescente, non è stato certamente all’altezza di ciò che la storia racconterà parlando di scudetti, trofei, finali, Palloni d’oro, allenatori epocali, una filosofia vincente. Eppure nonostante un allontanamento malinconico, per certi versi irritante perché costellato da silenzi, slogan deliranti e qualche bugia, Berlusconi ha continuato e continua a firmare assegni a 9 zeri per ripianare bilanci devastati da sprechi di ogni tipo e soprattutto da ingaggi faraonici per patacche a denominazione d’origine. Incastrato da un insostenibile trattamento di fine rapporto dovuto a Adriano Galliani per i 4 decenni di milizia nel Gruppo, schiacciato dal lodo Mondadori, da vicende politiche e giudiziarie controverse, dalla faida tra la figlia insediata al Portello con un secondo amministratore delegato, Berlusconi si è limitato ad assistere allo sfascio tecnico non mancando di sbandierare una inesistente linea verde e una presunta competitività rispetto a club che ormai viaggiano regolarmente decine di punti sopra la squadra rossonera.

Finalmente dopo il derby anche Adriano Galliani, fedele accompagnatore nella gloria come nei miopi proclami di queste ultime stagioni, si è messo a piangere, in ritardo di un paio di stagioni rispetto alle lacrime dei tifosi. Finalmente anche lui sembra essersi accorto di che banda abbia messo in piedi dal 2012 a oggi, senza peraltro riuscire a colmare il cratere di un bilancio sventrato da un buco di oltre 90 milioni. Non capiremo mai perché due persone intelligenti ed esperte come Berlusconi e Galliani non abbiano voluto né saputo sistemare le cose in maniera decorosa, per arrivare alla fine di un ciclo irripetibile e inimitabile con orgoglio, dignità, con una squadra decente. E con un saldo di cassa accettabile, a meno che non si tratti di nuove bugie strategiche in fase di trattativa.

Dopo le picconate di questi 3 anni che stanno distruggendo il suo capolavoro calcistico, Berlusconi ha l’ultima straordinaria occasione di andarsene in pompa magna passando la mano a un gruppo che abbia progetti seri, idee innovative, capace di dare peso ai valori sportivi, affettivi e storici che il Milan rappresenta. Non basta un mercante per sbarazzarsi del Milan. Non basta uno che da Oriente porta un fiume di soldi per accaparrarsi l’Occidente se non ha una strategia credibile. Per esempio, uno che terrebbe Galliani inchiodato a quella sedia non le ha. Solo in Italia, solo nel calcio, solo nel calcio italiano può sbarcare un tizio da Giacarta, impossessarsi di un club versando due spiccioli, senza mettere in sede qualcuno di più di un contabile, non avendo interessi commerciali di sorta in Europa e tantomeno in Italia, comprando Hernanes con garanzie bancarie, lasciando nel management vecchi poster e antiche maestranze. Solo in Italia. A Manchester, Londra, Parigi, Roma, Malaga chi è arrivato da lontano ha fatto piazza pulita, ha messo il suo staff affidandosi di sponda a qualche figura di riferimento, con pedigree certificato (Valdano, Leonardo, Sabatini…), ma alle dipendenze di una società nuova. Se davvero uno dei candidati a comprare il Milan prevede di confermare Galliani, è evidente che un progetto serio non ce l’abbia. Dopo lo spettacolo penoso dirigenziale e sportivo che ci viene offerto dal 2012, Berlusconi insomma ha l’ultima occasione per chiudere in bellezza: vendere a una persona seria.

Con gli amici della storica società milanese “Macallesi” ieri abbiamo presentato la quinta edizione del trofeo calcistico giovanile “Maurizio Mosca”, il modo migliore che Maurizio avrebbe voluto per ricordare lui, la sua vita, la sua passione, la sua leggerezza, la sua energia. Il suo amore per il calcio vero.