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Giù la maschera: Bee Taechaubol prova a chiudere, ma i cinesi non mollano. Berlusconi valuta tutto e fa i complimenti al settore giovanile. Inzaghi da esonerato a confermato per forza d'inerziaTUTTO mercato WEB
lunedì 27 aprile 2015, 00:00Editoriale
di Pietro Mazzara
per Milannews.it

Giù la maschera: Bee Taechaubol prova a chiudere, ma i cinesi non mollano. Berlusconi valuta tutto e fa i complimenti al settore giovanile. Inzaghi da esonerato a confermato per forza d'inerzia

Giornalista pubblicista, a MilanNews.it dal 2009, prima firma del sito. Corrispondente e radiocronista per Radio Sportiva. Collaboratore di Tuttosport. Inviato al seguito della squadra. Ha collaborato con Sportitalia e Milan Channel

Giù la maschera e scopriamo le carte. Bee Taechaubol è sbarcato ieri pomeriggio a Milano e ci resterà per circa una settimana. L’obiettivo del broker thailandese è quello di perfezionare e presentare a Silvio Berlusconi la sua offerta per ottenere, fin da subito, la maggioranza del club. Il 60% per la precisione, per una valutazione dell’operazione pari a 500 milioni cash più l’estinzione dei debiti fiscali, pari a 246,8 milioni di euro. Dunque, facendo due semplici conti, la valutazione che il broker thailandese fa è di 750 milioni di euro, milione più milione meno. Alle sue spalle ci sono vari imprenditori, tra i quali la Doyen Sports di Nelio Lucas, potente fondo d’investimento che dal 2013 sta cercando di entrare nel calcio italiano e, più precisamente, nel Milan. Ma i regolamenti federali vietano la tipologia di operazioni svolte dalla Doyen in altri paesi, come Portogallo, Olanda e Spagna, effettua con regolarità. Il viaggio di Bee a Milano ha molteplici sfaccettature. La prima è quella relativa alla scadenza del preliminare firmato a marzo con Berlusconi, la cui valenza cesserà il 30 di aprile. Proprio perché i tempi stringono, Taechaubol ha deciso di effettuare questo blitz milanese nella speranza di guadagnare nuovamente terreno sulla cordata cinese che, invece, continua ad operare nel silenzio e sta aspettando solo il momento giusto per affondare il colpo. Tra penali vincolanti vere o presunte, quel che è certo è che siamo entrati nella fase decisiva, ovvero dove le trattative entreranno nel vivo per determinare il futuro rossonero.

Ciò che non convince a pieno, nelle mille mila notizie emerse nei giorni scorsi, è la struttura sportiva che Bee vorrebbe portare al Milan. Fabio Cannavaro come allenatore sarebbe una scelta ai limiti della follia visto che la piazza, da più parti, non vuole più vedere un allenatore esordiente sulla panchina rossonera dopo le esperienze con Seedorf e Inzaghi. La figura di Marcello Lippi come direttore tecnico, poi, andrebbe a cozzare con l’eventuale coinvolgimento di Paolo Maldini, che dovrebbe ricoprire proprio quel ruolo. Più accettabili, ma non meno ricche di dubbi, le posizioni di Nesta, Oddo e Gattuso visto che questi nomi, che hanno fatto grande il Milan in passato, sembrano comporre più un organigramma dall’effetto amarcord che altro.

Sui cinesi non si registrano grosse novità, ma arrivano conferme sul loro interesse. Il magnate Zong Quinghou, infatti, è il capofila della cordata messa in piedi dal governo cinese che punta ad avere il controllo del Milan. Le cifre le abbiamo rese note per primi, ovvero 600 milioni per la maggioranza più l’estinzione dei debiti. Zong e il governo, infatti, vedono nel Milan un veicolo potentissimo attraverso il quale raggiungere obiettivi imprenditoriali, politici e sportivi di alto livello. Nelle loro intenzioni, infatti, ci sarebbe quello di investire ingenti somme sul rafforzamento della squadra, così come indicato da Silvio Berlusconi nell’allegato consegnato insieme al dossier della Lazard. Richard Lee, uomo d’affari di Hong Kong, sarebbe il volto delle trattative con Berlusconi, ma non metterebbe i capitali, che sarebbero garantiti da Zong e, eventualmente, anche da Jack Ma, altro magnate dagli occhi a mandorla che detiene il 50% del Guangzhou, ovvero la squadra dove allena Cannavaro (ohibò che strano?).

In mezzo al battage societario, non possiamo non parlare di ciò che il campo ha mostrato. Uno scempio totale, una forma moderna di tortura. I giocatori hanno mollato Inzaghi, il quale sta naufragando in acque che mai, a inizio stagione, si sarebbe mai immaginato di navigare. Ma è altrettanto vero che è stato lui a portare la barca in mezzo a correnti difficili da gestire, con scelte che hanno fatto discutere e che, spesso, si sono rivelate fallimentari. E adesso è un uomo sempre più solo, con una spaccatura netta all'interno della sua squadra e c'è grande curiosità per vedere quale formazione manderà in campo contro il Genoa. E pensare che, per un'ora, non più stato l'allenatore rossonero. Probabilmente, se non mancassero poche partite alla fine del campionato, sarebbe stato esonerato. Il Milan non ha mai avuto un gioco, al contrario di ciò che accade nel Settore Giovanile, dove la Primavera e gli Allievi Nazionali sono tornati a sciorinare un gran calcio, centrando le qualificazioni alle finali scudetto attraverso prestazioni da far stropicciare gli occhi. Non è un caso, infatti,  che Silvio Berlusconi abbia telefonato ai vertici del vivaio rossonero per complimentarsi per i risultati ottenuti nelle ultime settimane. Inoltre, lo stesso numero uno, aveva espresso il desiderio di vedere qualche ragazzo della Primavera esordire in prima squadra. Chissà se Inzaghi lo accontenterà. Il Modello Milan ha dimostrato di funzionare, peccato che le giovanili giochino meglio della prima squadra.